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(Ranunculus sp. L.),  della famiglia delle Ranuncolacee

 

I ranuncoli sono tra le piante più comuni presenti nei prati in campagna e in montagna, contribuendo a colorarli di giallo intenso. In Italia si contano circa 58 specie di ranuncoli, tutti caratterizzati da 5 petali e 5 sepali. In questa scheda descriviamo semplicemente il ranuncolo comune (Ranunculus acris L.). è una pianta erbacea perenne, tipica degli ambienti umidi. Ha fusto cavo alla base, molto ramificato e ricco di fiori in alto. Le foglie sono palmatosette, picciolate alla base, sessili all'apice. I fiori sono di colore giallo brillante, con numerosi stami. I frutti sono acheni verdi, circa tondeggianti, molto piccoli (diametro ca. 3 mm), provvisti di un corto becco.

 

Praticamente tutti i ranuncoli, compreso il ranuncolo dei prati, contengono vari composti tossici, tra cui citiamo l'alcaloide tossico denominato ranuncolina. A titolo di esempio, ricordiamo che per ingestione dei fiori si possono avere irritazioni e lesioni gravi alle mucose oro-faringee, gastroenteriti, emorragie urinarie, problemi cardiaci e respiratori, dunque un insieme di alterazioni che possono rivelarsi anche letali. Semplicemente strofinando la pianta sulla pelle, specie se in presenza di lesioni, si possono determinare azioni vescicatorie e rubefacenti. Pertanto, sarebbe decisamente opportuno non camminare a piedi nudi in un campo infestato da ranuncoli. Attenzione: tutta la pianta è velenosa!

 

I ranuncoli sono molto simili tra loro e praticamente tutte le specie sono tossiche! Il latte di animali che hanno pascolato in prati infestati da ranuncoli è amaro e di colore rossastro. Generalmente, gli animali al pascolo evitano accuratamente il ranuncolo comune o dei prati, tuttavia sono indotti a cibarsene nel caso sia l'unica, o quasi, specie erbacea, appetibile presente. Ricordiamo che i composti tossici dei ranuncoli sono degradati dall'essiccazione, pertanto il fieno anche ricco di ranuncolacee non  è più tossico e gli animali possono mangiarlo senza pericolo.