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Asparagus officinalis L., asparago, famiglia delle Liliaceae - si presenta con fiori campanulati, di colore tra il giallo e il verdastro. Tutti noi conosciamo certamente i giovani, gustosissimi turioni. Secondo la tradizione erboristica, le radici dell'asparago aumentano la diuresi. Venivano utilizzate per aiutare i malati di cuore e gli obesi ad eliminare l'acqua ritenuta dai tessuti. Ricordiamo che questa pianta è assolutamente sconsigliata ai malati di reni. La radice di asparago, con l'acqua e lo zucchero, unita alle radici di finocchio, prezzemolo, rusco e sedano selvatico, è uno dei cinque componenti del famoso sciroppo diuretico detto delle "cinque radici" (Itinerario delle frazioni).

Lilium bulbiferum L., giglio rosso di San Giovanni, famiglia delle Liliaceae, vedi descrizione tra i fiori rossi.

Tulipa sylvestris L., tulipano dei campi o tulipano selvatico, famiglia delle Liliaceae - si tratta di un'esile pianta, con fiori un poco imbutiformi-campanulati e con tepali, in genere, verdastri all'esterno. La corolla (perigonio) ha dimensioni comprese tra i 4 e i 6 cm. I tepali esterni sono lanceolati, quelli interni, ovato-lanceolati. Le piante di tulipano selvatico (della specie sylvestris) di regola presentano tre foglie. La specie Tulipa australis Link si differenzia dalla sylvestris per i tepali pressoché eguali; per la colorazione rossastra della parte esterna; per la presenza, in genere, di sole due foglie; per le dimensioni del perigonio, raramente superiore a cm 3,5; per il bocciolo che prima della fioritura è, di solito, eretto.

 

 

 

Per facilitare il riconoscimento delle specie, per un migliore utilizzo delle schede da parte dei neofiti, abbiamo diviso le piante secondo i colori dei fiori. All'interno di ogni colore abbiamo schedato le famiglie in ordine alfabetico. Infine, abbiamo riportato separatamente le felci e le orchidee. All'interno di ogni famiglia abbiamo ordinato i generi e le specie, ancora una volta, per ordine alfabetico, riportando prima il termine scientifico, secondo la nomenclatura proposta in "Flora Italica" dello Zangheri, e quindi, evidenziato in celeste, il nome volgare.