trevi de planu
... recuperare una disattenzione storica, come quella
subita dal nostro territorio di pianura...
... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come
quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...
continua>>
Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze
storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso
sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato
stato di rovina...
continua>>
Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se
ne ricordano) da "Il Piccolo Principe"
di Antoine De Saint-Exupery
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L’odierna Festa
della trebbiatura, a Cannaiola
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Da oltre un decennio, a Cannaiola si
rievoca la trebbiatura del grano, così come si svolgeva
prima dell’avvento delle grosse mietitrebbiatrici. Una sagra
nata perché la memoria non si perda e i giovani possano
conoscere l’immane fatica della mietitura.
La rievocazione storica avviene la prima quindicina di
luglio, nell’ambito di una sagra paesana che si svolge
nell’arco di dieci giorni. Questa festa è ormai diventata
occasione di riposo feriale e di svago estivo, sia per gli
abitanti del paese, sia per quanti accorrono a ballare sulla
grande piattaforma all’aperto e a cenare nell’“aia de lu
contadinu”, taverna che offre saporiti piatti
tradizionali.
La festa si apre con la rievocazione della mietitura fatta a
mano. Un folto gruppo di uomini e donne, vestiti così come
si usava un tempo – il periodo di riferimento è la prima
metà del Novecento – si porta sul campo con falci e falci
fienaie, predisposte per la mietitura. Tra canti e
stornelli, prepara covoni e cavalletti, che successivamente
saranno portati sull’aia con il carro trainato dalle vacche,
rigorosamente di razza chianina.
Durante i dieci giorni della festa, negli angoli più
suggestivi del paese, così come negli scantinati e in locali
opportunamente predisposti, si allestiscono “le scene di
vita contadina”. Qui, i figuranti rappresentano i lavori e
le occupazioni più tradizionali, che impegnavano le genti
della campagna, e gli artigiani preparano, come un tempo, i
manufatti necessari ai lavori nei campi.
La sera dell’ultimo sabato della sagra, si allestisce il
corteo storico rievocativo. Sotto forma di sfilata per le
vie del paese, sono rappresentate tutte le attività e “i
mestieri” di una volta, che, direttamente o indirettamente,
erano coinvolti nella mietitura e nella trebbiatura. Sono
anche raffigurati i momenti salienti che preparavano e
precedevano la trebbiatura sull’aia. Sono tutti presenti,
dai mietitori ai bambini con i mazzi di spighe; dalle donne
impegnate in cucina, a preparare il pranzo della “battitura”,
al frate cercatore; dal carro del grano trainato
dalle vacche, alla trebbia, pronta per essere “piazzata”
sull’aia prima di iniziare la trebbiatura.
Le scene più importanti sono allestite sui carri, sull’uso
del carnevale, ma in questo caso si utilizzano
esclusivamente carri d’epoca, gli stessi che erano adoperati
in campagna. Sono stati trovati, con molta pazienza, dagli
organizzatori, che li hanno scovati negli angoli più
nascosti di qualche casa contadina e appositamente sistemati
per l’occasione.
La domenica pomeriggio che conclude la sagra, si allestisce
la “battitura” sull’aia. A questa rappresentazione
partecipa solitamente un folto gruppo di “battitori”,
in genere uomini per la pesantezza del lavoro.
Tra una nube di polvere, il grosso “barcone” di
grano, precedentemente realizzato, è lentamente divorato
dalla trebbia e al suo posto crescono il pagliaio, la stiva
della pula e il grano raccolto nei sacchi. Si susseguono,
nel frattempo, le schermaglie tra il contadino e il padrone,
ciascuno dei quali sostiene le proprie ragioni per la
suddivisione del raccolto e l’applicazione della relativa
legge. Il primo la richiede, il secondo la nega e questo
vociare, a tratti convulso, fa da sottofondo al rumore della
trebbia e del trattore d’epoca, che l’aziona. Scene di vita
contadina, che la modernizzazione dell’agricoltura ha fatto
scomparire per sempre.

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Cannaiola – Rievocazione storica della trebbiatura
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