trevi de planu

... recuperare una disattenzione storica, come quella subita dal nostro territorio di pianura...

... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...

 

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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato stato di rovina...

 

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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se ne ricordano)

da "Il Piccolo Principe"

di Antoine De Saint-Exupery

 

 

I capponi

 

Per il pranzo di Natale era abitudine preparare i tagliolini in brodo di cappone. Durante l’anno si provvedeva ad allevare dei pollastrelli che, prima di raggiungere la maturità sessuale, quando i bargigli erano appena accennati, erano sottoposti al cruento intervento della castrazione. L’operazione era eseguita dalla padrona di casa o da qualche donna esperta che, dietro compensi in natura, offriva la propria abilità. Il metodo di castrazione era piuttosto rudimentale. L’operatrice immobilizzava l’animale a testa in giù. Tenendolo, quindi, ben stretto tra le ginocchia, badava a spennare qualche cmq del posteriore, per, poi, inciderlo con un paio di forbici ben taglienti. Inserendo le dita nel taglio, asportava i testicoli del volatile. Provvedeva, infine, a ricucire la ferita con ago e filo e a disinfettarla con olio d’oliva e cenere. I capponi “più fortunati” andavano ad arricchire la mensa natalizia, quelli meno favoriti dalla sorte, il pranzo del giorno dopo. I testicoli asportati costituivano, spesso, parte del compenso in natura della “chirurga” e certamente rappresentavano una prelibatezza per la povera tavola contadina. La pratica della castrazione del cappone consentiva di ottenere una carne particolarmente tenera e saporita, poiché favoriva l’ingrassamento dell’animale. Nella realtà dei fatti quotidiani, la maggior parte dei capponi finiva sulle mense natalizie del padrone e del fattore, che godevano in gran misura delle fatiche dei contadini. I capponi erano anche venduti al mercato per ottenere un po’ di denaro liquido, necessario per acquistare quei prodotti che l’economia chiusa contadina non poteva, altrimenti, assicurare.

 

 

 

 

San Lorenzo - casolare con colombaia

 

 

Casolare, la "campanella" dove si legavano gli animali