trevi de planu
... recuperare una disattenzione storica, come quella
subita dal nostro territorio di pianura...
... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come
quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...
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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze
storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso
sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato
stato di rovina...
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se
ne ricordano) da "Il Piccolo Principe"
di Antoine De Saint-Exupery
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La morfologia dei luoghi ci mostra,
evidente, lo stacco netto tra la montagna e la pianura, che
risultano dislocate, infatti, da una faglia diretta con
forte rigetto verticale.
L’attuale paesaggio di fondovalle è caratterizzato da una
rete di drenaggio modificata artificialmente e in maniera
sostanziale a partire dal XV secolo. L’organizzazione del
drenaggio, voluta per ottenere la bonifica delle paludi,
convoglia verso il fiume Tevere le acque meteoriche. Il
corso del fiume Clitunno raccoglie le acque sorgive
dell’area compresa tra Campello e Pissignano.
Il primo sistema si trova in piena nel periodo invernale e
in secca nel corso della stagione arida, estiva; presenta,
quindi, una stagionalità accentuata e provoca, anch’oggi, in
occasione degli eventi pluviali più intensi e/o prolungati
nel tempo, l’impaludamento delle aree più avvallate.
Il secondo, regolato da afflussi sorgentizi, è di portata
più regolare nel tempo.
Nell’area di fondovalle, possiamo rilevare, in generale, una
successione stratigrafica costituita da una alternanza di
depositi fini, come limi e argille con lenti torbose, e
livelli più grossolani, costituiti da sabbie e ghiaie. I
primi sono legati al perdurare della presenza delle aree
paludose; quelli a granulometria maggiore sono i depositi di
conoide, gli stessi che ritroviamo lungo la fascia
pedemontana. Rileviamo, inoltre, la presenza di sacche e
lenti di conglomerati, lasciati in posto dall’evoluzione del
sistema drenante dei corsi d’acqua che hanno divagato
nell’area. Sono costituiti da elementi delle formazioni
calcaree antiche che, come detto, costituiscono l’ossatura
delle nostre montagne. I sedimenti fini che chiudono la
serie, sino al piano di campagna, rappresentano, infine, i
depositi di colmamento delle aree fluvio-palustri più
recenti. Negli scavi effettuati in occasione di studi
condotti per la bonifica e il consolidamento della chiesa di
Santa Maria Pietrarossa si è visto che questi sedimenti
hanno coperto l’insediamento di età romana, a testimonianza
di una probabile espansione delle paludi e di una ripresa di
attività delle conoidi in epoca successiva. In relazione a
quest’ultimo elemento, si può ricordare, come esempio, che
la conoide del fosso dei Renacci è attiva ancor oggi: ad
ogni afflusso pluviale di particolare intensità, questo
corso d’acqua porta a valle una quantità di materiali, che
spesso invadono le viabilità, principali e minori, che lo
attraversano.

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La valle trevana
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