trevi de planu
... recuperare una disattenzione storica, come quella
subita dal nostro territorio di pianura...
... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come
quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...
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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze
storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso
sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato
stato di rovina...
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se
ne ricordano) da "Il Piccolo Principe"
di Antoine De Saint-Exupery
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Alcuni brevi
rimandi di Idrogeologia
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Da un punto di vista idrogeologico la
serie stratigrafica umbro-marchigiana presenta tre
formazioni che costituiscono dei livelli a bassa
permeabilità. Questi influenzano e determinano con il loro
andamento la circolazione idrica regionale e locale. Si
tratta, dal più antico al più recente, delle formazioni del
Rosso Ammonitico, delle Marne a Fucoidi ed, infine, della
Scaglia Cinerea. In corrispondenza degli affioramenti di
queste formazioni si rinvengono molte delle sorgenti del
territorio umbro, perenni o temporanee. Nella dorsale
Serano-Brunette, che delimita ad oriente la nostra valle, le
manifestazioni sorgentizie sono legate particolarmente alla
presenza di un modesto, anche se continuo, affioramento di
Marne a Fucoidi. Tra queste sorgenti, ricordiamo quella di
S.Arcangelo, già conduttata nel vecchio acquedotto di Trevi.
Gli acquiferi più ricchi sono costituiti dalle formazioni
del Calcare Massiccio, della Corniola, della Maiolica ed,
infine, della Scaglia rossa s.l. Queste possono formare un
acquifero unico, o essere localmente separate da livelli a
bassa permeabilità.
Al tetto e alla base della successione sedimentaria, che
costituisce complessivamente la serie stratigrafica
Umbro-Marchigiana, troviamo due sequenze di rocce
praticamente impermeabili. In particolare, alla base vi è la
serie evaporitica delle Anidriti di Burano (che nell’area in
esame, così come negli immediati intorni della stessa, non
affiora); al tetto la sequenza torbiditica (dallo Schlier
alla Marnoso Arenacea) che, viceversa, affiora estesamente
ad ovest e a nord-ovest della nostra area.
Ai piedi del gruppo montuoso che delimita ad oriente la
nostra valle, troviamo la “risorgiva” (essurgenza carsica)
delle Fonti del Clitunno. Questa rappresenta l’emergenza,
attraverso i depositi della piana folignate-spoletina, delle
acque carsiche che circolano nella struttura calcarea del
Monte Serano.
Zoomando sull’area vediamo che le sorgenti del Clitunno sono
due: la prima (per importanza) è denominata “Fonti del
Clitunno”, la seconda “Vene del Tempio del Clitunno”.
Complessivamente hanno una portata media annua di circa 1400
l/s. Emergono al limite morfologico tra la valle umbra
meridionale e la dorsale calcarea del Serano-Brunette, ad
una quota, rilevata cartograficamente, di circa m 225-228
s.l.m. La sorgente del Tempio, localizzata a fianco del
tempio del Clitunno, alimenta in parte l’acquedotto di Trevi,
con l’esubero che si riversa nel fiume Clitunno. La
temperatura delle acque è di circa 12°C per le Fonti e di
circa 11,5°C per le Vene del Tempio, con variazioni minime
nell’arco dell’anno. L’elevato tenore in solfati, dimostrato
dalle analisi chimiche, indica, infine, che le acque delle
sorgenti del Clitunno vanno ad interessare anche la
successione evaporitica triassica. Entrambe alimentano il
fiume Clitunno, certamente uno dei principali corsi d’acqua
della nostra valle e del nostro territorio comunale.

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Fiume Clitunno
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