trevi de planu
... recuperare una disattenzione storica, come quella
subita dal nostro territorio di pianura...
... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come
quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...
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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze
storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso
sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato
stato di rovina...
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se
ne ricordano) da "Il Piccolo Principe"
di Antoine De Saint-Exupery
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Alcuni cenni di
tettonica
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Inseriamo ora, brevemente, la nostra
storia geologica nel contesto complessivo della tettonica a
placche e della formazione delle principali catene montuose.
Nel corso del periodo Cretacico (circa 75 milioni di anni
fa) un oceano immenso, la Tetide, divideva i continenti
indiano e africano da quello euro-asiatico.
L’evoluzione geodinamica delle placche terrestri portò alla
completa chiusura di questo oceano, determinando lo scontro
delle masse continentali.
Le smisurate forze endogene che agirono nel complesso di
questi meccanismi, provocarono anche lo scorrimento delle
parti meridionali dei continenti indiano ed africano, il cui
risultato più evidente fu la formazione del sistema montuoso
alpino-himalaiano.
Zoomando sull’area mediterranea, si può ipotizzare che
questa nel corso del Giurassico (circa 210-140 milioni di
anni fa) sia stata interessata da fenomeni distensivi. Nel
periodo eocenico-oligocenico (circa tra 55 e 24 milioni di
anni or sono) seguirono moti opposti, di contrazione, che
determinarono l’avvicinamento delle masse continentali.
Nel successivo Miocene (tra 20 e 5 milioni circa di anni fa)
l’area appenninica, probabilmente una micro-zolla compresa
tra la zolla africana e quella euro-asiatica, si scontrò con
quest’ultima, determinando la formazione degli Appennini.
L’Appennino Umbro-Marchigiano, in particolare, rappresenta
un’entità geomorfologica e litologica ben definita.
Tettonicamente si può descrivere come un sistema di pieghe e
sovrascorrimenti a vergenza orientale, disposto a formare
complessivamente un arco a convessità orientale.
L’insieme dei fenomeni compressivi, descritti, ha prodotto
piegamenti e sovrascorrimenti, con un raccorciamento del
sistema che, da nord verso sud, va dal 30-40 % sino al 40-50
%.
Alla fase compressiva ha fatto seguito una distensione e la
genesi delle conche intermontane. Si tratta di una serie di
strutture distensive, di graben delimitati da faglie
dirette, evolutisi in ambiente continentale.
Nella Valle Umbra il limite dei terreni fluvio-lacustri
Plio-pleistocenici segue caratteristicamente l’andamento
delle faglie dirette distensive, evidenziando come la
tettonica abbia controllato, in definitiva, la
sedimentazione. La presenza di elementi riferibili a
tettonica distensiva all’interno dei sedimenti
fluvio-lacustri testimonia, inoltre, che la stessa è stata
attiva anche dopo la formazione dei grandi bacini lacustri e
il relativo colmamento. In generale, si rileva che i
principali sistemi regionali di faglie dirette hanno un
andamento generale nord-nord-ovest – sud-sud-est, costituito
dall’alternarsi di segmenti con direzione nord – sud e
segmenti con direzione nord-ovest – sud-est.
Studi condotti dalle Università dell’Umbria e delle Marche
hanno dimostrato che queste strutture distensive non
rappresentano solo il prodotto dell’attività che normalmente
segue un’orogenesi, ma sono proprio la conseguenza di un
campo distensivo attivo che ha determinato l’allungamento
della crosta superficiale ed il suo assottigliamento,
interessando soprattutto la porzione meridionale del nostro
Appennino.

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Calcare massiccio nel paesaggio montano di Trevi
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