trevi de planu

... recuperare una disattenzione storica, come quella subita dal nostro territorio di pianura...

... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...

 

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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato stato di rovina...

 

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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se ne ricordano)

da "Il Piccolo Principe"

di Antoine De Saint-Exupery

 

 

Federico Cionchi – Righetto

 

Federico Cionchi, da tutti chiamato Righetto, nacque da umile famiglia il 15 Aprile del 1857, a San Luca di Montefalco.
La storia ci ricorda che, verso la fine del 1861, in prossimità del luogo ove oggi sorge il bel santuario della Madonna della Stella, Righetto ebbe la prima di una serie di apparizioni della Madonna. Quando accadde il fatto miracoloso si trovava a passare con la sorellina maggiore tra i ruderi della chiesetta di San Bartolomeo, ove era ancora visibile una sciupata immagine della Madonna con il Bambino, attribuita a Paolo Bontulli di Percanestro, discepolo del Perugino. Il bimbetto, non ancora di cinque anni, raccontò alla mamma incredula che una Signora lo aveva chiamato e, mentre con voce dolcissima gli raccomandava di fare il bravo e di tornare presto a visitarla, gli aveva posato teneramente una mano sul piccolo capo.
La fama di queste visioni superò ben presto i confini locali, tanto che, per iniziativa dell’arcivescovo di Spoleto, mons. Arnaldi, venne deciso di edificare nel luogo delle apparizioni un santuario dedicato alla Vergine, intitolato Auxilium Christianorum, che tutti i fedeli hanno sempre chiamato santuario della Madonna della Stella. Il tempio, ultimato nel 1869, è certamente il luogo di culto più importante della nostra vallata.
L’avvenimento che ne sancì la consacrazione, fu la guarigione di un giovane tisico di Montefalco, che i medici avevano giudicato inguaribile. Il ragazzo, pur malato, aveva deciso di recarsi in pellegrinaggio alla Madonna della Bruna, ma sfinito per la terribile malattia che lo affliggeva, non riuscì a procedere nel suo viaggio. Fermatosi a riposare in prossimità del gruppo di case che aveva visto nascere Righetto, fu consigliato di recarsi nella vicina chiesetta, luogo delle apparizioni della Madonna. Portatosi a fatica di fronte all’immagine sacra, avvertì un immediato sollievo e in breve si sentì sanato. Era il 19 marzo del 1862. Da allora, quei luoghi hanno attirato una folla enorme di fedeli, tanto da raggiungere in un solo giorno il numero di 25.000.
Ma continuiamo con la storia del giovane Cionchi. A soli undici anni, nel 1866, il bimbo rimase orfano di padre, così la famiglia, versando in condizioni economiche gravissime, ritornò nella casa materna di Cannaiola; ulteriori lutti si susseguirono nell’anno successivo. Intanto, considerata anche la situazione della famiglia, mons. Arnaldi ebbe l’idea di accogliere Righetto nel suo seminario, per avviarlo al sacerdozio, progetto che fallì per la morte dell’Arcivescovo. Tre anni dopo, per interessamento diretto di papa Pio IX, Righetto trovò posto nell’orfanotrofio Giovanni Tata di Roma, dove fu accompagnato dal parroco di Cannaiola il 6 aprile dell’anno 1869. In questo istituto il ragazzo rimase ben nove anni.
Nel 1878, entrò nella Congregazione dei Padri Somaschi come postulante laico. Due anni più tardi, fu trasferito a Bassano Veneto, ove si dedicò agli orfanelli, insegnando loro, con amore e perizia, il mestiere del falegname.
Trascorsi tre anni, passò a Treviso, presso la Comunità religiosa di Santa Maria Maggiore. Qui rimase fino alla morte, avvenuta il 31 maggio del 1923, ricoprendo il ruolo di sagrestano dell’importante santuario veneto.
Negli ultimi quarant’anni della sua vita, lasciò la Comunità trevigiana ben poche volte: nel 1911, per tornare al santuario Auxilium Christianorum, in occasione dell’incoronazione dell’immagine della Madonna. Tre anni più tardi, sempre recandosi nel Santuario montefalchese, per deporre al processo canonico sulla verità delle apparizioni della Vergine.
Nel 1919 fu colpito da un tumore e subì un delicato intervento chirurgico, ciò nonostante non abbandonò mai il suo ruolo nella vita della chiesa trevigiana, offrendo a tutti la sua disponibilità, la sua pazienza, il suo sorriso, doti che lo fecero amare profondamente.
Dal 1932 la sua salma riposa nel santuario della nostra valle, presso i luoghi che lo videro bambino e dove ebbe quelle apparizioni della Vergine, che certamente mutarono profondamente la sua, pur umilissima, esistenza.
Moltissimi sono i fedeli che dalla sua morte si sono recati in visita alla tomba, per chiedere grazie e pregare. Nel 1981, il Vescovo di Treviso, ascoltati i resoconti di numerose intercessioni operate da Righetto, introdusse la causa di beatificazione, che tre anni più tardi lo fece proclamare Servo di Dio.
Lo abbiamo voluto citare quale esempio della semplicità della gente umbra, ricordandone l’origine di figlio della nostra valle.

 

 

 

 

Santuario della Madonna della Stella