trevi de planu
... recuperare una disattenzione storica, come quella
subita dal nostro territorio di pianura...
... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come
quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...
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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze
storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso
sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato
stato di rovina...
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se
ne ricordano) da "Il Piccolo Principe"
di Antoine De Saint-Exupery
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Cornacchia grigia - Corvus corone cornix
È un uccello lungo sui 43-46 cm, per circa 90-100 cm di
apertura alare e un peso che varia intorno al ½ kg. Quello
di cui alla presente scheda, appartiene alla sottospecie
grigia, caratterizzata cioè da una colorazione
complessivamente cenerina, ad eccezione delle ali e del capo
che sono neri.
La cornacchia è tipica delle campagne coltivate, dei terreni
aperti ed alberati. Nidifica preferibilmente sugli alberi,
costruendo un nido con rami secchi, imbottito di lana. È una
specie che si adatta facilmente agli ambienti in cui vive,
adeguando di conseguenza anche la propria alimentazione. Si
nutre infatti di semi come di frutta, di piccoli animali,
molluschi e vermi, come di carogne di animali morti. Vive in
gruppo ed è stazionaria. La sottospecie ad abito totalmente
nero è la corone. Quando le due sottospecie vivono
nello stesso areale è facile trovare degli ibridi con
caratteri intermedi.
Gazza, “azzola” o “pica” - Pica pica
Si tratta di un uccello lungo più di 40 cm, con apertura
alare anche superiore ai 50 cm. Per identificarlo, puntiamo
la nostra attenzione sulla coda, lunga e nera, con riflessi
metallici bluastri. Il ventre e l’attaccatura delle ali sono
bianche mentre il resto del corpo è nero, comprese le ali
dai bei riflessi blu-verdastri metallici, e il becco, lungo
e robusto. Nidifica tra aprile e maggio, deponendo fino ad 8
uova di colore verdognolo, puntinato di bruno. Frequenta
coltivi e pascoli e si nutre degli alimenti più disparati,
dagli insetti ai topi, dalle uova ai semi, dalle bacche alle
rane.
È la gazza ladra della tradizione popolare: la pica,
infatti, è attirata dalla lucentezza, dai riflessi brillanti
di oggetti di vetro e metallo, che preda e ripone nel
proprio nido. È comunissima in tutta la pianura,
praticamente tutto l’anno.
A proposito di quest’uccello, ricordiamo anche un vecchio
detto popolare: “Metti su la pigna, che la pica sta su la
cerqua”, abbastanza frequente nel mondo contadino per
indicare quando si sta congetturando sulle cose, molto prima
che ci siano fatti concreti a sostenerle (la pentola messa
sul fuoco quando l’uccello è ancora sull’albero).

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Gazza in volo
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