trevi de planu

... recuperare una disattenzione storica, come quella subita dal nostro territorio di pianura...

... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...

 

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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato stato di rovina...

 

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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se ne ricordano)

da "Il Piccolo Principe"

di Antoine De Saint-Exupery

 

 

Piante Verdi, Graminacee e Tifacee - Equisetacee

 

Equiseto, coda cavallina - Equisetum arvense L.
È una pianta alta fino ad 80 cm, senza fiori (crittogama vascolare), con fusti fertili terminanti a clava, con sporangi riuniti in spiga. Ha fusto non più largo di 5 mm di diametro, con poche guaine con 6-12 denti e spiga a sporangi di 10-40 mm. Il fusto sterile è costolato. È tipica delle aree ruderali umide, ove si presenta in colonie inconfondibili. Specie simile è l’Equisetum telmatéia Ehrh., alto 30-150 cm, con numerose guaine a 20-30 denti e fusto di grosso diametro (fino a 15 mm). Il fusto sterile è liscio. In entrambe le specie, fusti sterili e fusti fertili sono del tutto dissimili.
Un tempo si utilizzavano in cucina i giovani fusti fertili, raccolti in primavera. Dopo attenta sbollentatura (che gli fa perdere l’alto contenuto in silice), e dopo averli ripuliti dalla guaina e dalla spiga (con sporangi), erano conditi con olio, sale e qualche goccia di limone, a mo’ di turgidi turioni d’asparago. Il fusto finemente scabroso, per l’alto contenuto in silice, si utilizzava all’occorrenza per pulire e lucidare le suppellettili di stagno.

 

 

 

 

Equiseto