trevi de planu
... recuperare una disattenzione storica, come quella
subita dal nostro territorio di pianura...
... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come
quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...
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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze
storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso
sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato
stato di rovina...
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se
ne ricordano) da "Il Piccolo Principe"
di Antoine De Saint-Exupery
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“… si ergono solitarie, inusitate
regine …, / svelando senza pudore la loro bellezza
perfetta…”
Secondo quanto riportato nella “Flora d’Italia”, nel nostro
paese crescono spontanee ottantacinque specie di orchidacee,
molte delle quali tipiche della flora alpina.
Le orchidacee sono piante erbacee perenni in grado di
germinare solo in presenza di un fungo simbionte.
Presentano solitamente foglie alterne, intere, a nervature
parallele.
Hanno fiori bisessuati, zigomorfi, composti da un verticillo
di 6 parti (tepali) con 3 divisioni esterne (sepali) e 3
interne. In quest’ultimo gruppo, di solito, riconosciamo due
parti laterali eguali tra loro (petali) e una centrale
(labello) che se ne differenzia notevolmente. Il labello,
talora, si prolunga nello sperone.
Il frutto delle orchidacee è una capsula contenente un
numero considerevole di semi piccolissimi.
Una delle caratteristiche peculiari di questa famiglia è che
gli stami ed i pistilli sono fusi per formare un corpo
unico, un organo più o meno a colonnetta, detto ginostemio o
gimnostemio.
“… In altra età, per certo, quando
l’Alpi / erano miti come Taprobane, / la farfalla avea
l’abito conforme / con le felci i palmizi l’orchidee / dei
nostri monti in quell’età remote…”

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Fioritura di orchis porpurea
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