trevi de planu

... recuperare una disattenzione storica, come quella subita dal nostro territorio di pianura...

... L'occhio attento ed amorevole di chi vi abita, come quello del visitatore accorto, saprà allora cogliere...

 

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Il territorio della Valle Umbra è fecondo di emergenze storiche, architettoniche e naturalistiche, molto spesso sconosciute e in troppi casi caratterizzate da un avanzato stato di rovina...

 

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Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi se ne ricordano)

da "Il Piccolo Principe"

di Antoine De Saint-Exupery

 

 

Alberi e Arbusti - Juglandaceae

 

“… Avvertì un noce, che proiettava sull’erba verde a tremolii di punte e di dorsi argentini o bavosi un’ombra nera dai contorni tagliati con precisione, quasi da un paio di forbici, da un rasoio… Dei fili di ragno serici, illusorii, scintillavano nell’aria… Si avviò al noce per usufruttuarne l’ombria…”

 

Noce - Juglans regia L.
È un albero dal portamento magnifico, che può raggiungere la considerevole altezza di 30 metri. Ha chioma larga e fitta e bel fogliame di colore verde chiaro. Le foglie sono composte da 7-9 foglioline oblungo-ovali, più o meno intere, glabre, d’intensa fragranza quando stropicciate. I fiori femminili sono riuniti in gruppetti di 2 o 3 elementi, posti in cima ai rami; i fiori maschili sono riuniti in spighe pendule, dette amenti. Il frutto è globoso, anche di 5 cm di diametro. È la famosa e prelibata noce, costituita da una parte esterna, il mallo, inizialmente verde, quindi nero a maturazione, che poi si decompone. La parte interna ha consistenza legnosa e racchiude il seme rugoso, il gheriglio, dal gusto prelibato che tutti conosciamo. La corteccia è di colore grigio-argento e invecchiando si screpola. Il legno è di particolare qualità, robusto e durevole; particolarmente apprezzato per lavori di falegnameria. I mobili, le porte, ecc. di noce erano nella nostra valle tipiche delle case più ricche.
Qualche notizia erboristica: un decotto di foglie essiccate, rapidamente, in luogo ombroso, asciutto e al riparo dalle correnti d’aria, raccolte da maggio a luglio e private della nervatura centrale, può essere digestivo, tonico ed anche ricostituente (1 grammo di foglie in un decilitro d’acqua).
Un decotto ottenuto con 5 grammi di foglie, per la stessa quantità d’acqua, può essere utile in caso di dermatiti, psoriasi e piccole ulcere della pelle. Se si lasciano bollire 3 grammi di foglie di noce in 100 g di acqua per cinque minuti, si ottiene un liquido che lasciato raffreddare per 10 minuti e filtrato, può essere utilizzato come coadiuvante nella cura dei geloni.
Con il frutto acerbo, infine, si prepara il famoso nocino, liquore digestivo dal sapore gradevole ed intenso. Eccone la ricetta: si toglie il mallo, verde, a 20-25 noci fresche e si pone a macerare per circa un mese in un litro di buona acquavite. Si aggiungono 2-3 chiodi di garofano ed un pezzetto di cannella. Trascorsi 30 giorni, si filtra e si aggiunge ad uno sciroppo, ottenuto facendo bollire mezzo chilo di zucchero in 0,2 litri d’acqua, fino a completo scioglimento dello zucchero. Lo sciroppo sarà unito all’acquavite dopo averlo fatto raffreddare ben bene. Il nocino si conserva in bottiglie di vetro scuro, a chiusura ermetica. Se ne beve un bicchierino al bisogno, ovviamente, senza esagerare.
Per la nostra tradizione popolare: dormire o sostare a lungo sotto l’ombra di un noce fa venire mal di testa.

 

N.B.: poiché vi è una incompatibilità tra il noce ed altre piante, ed anche tra il noce ed alcuni sali minerali, i rimedi a base di questa pianta non si devono associare con altri preparati, a meno che non sia un erborista esperto o un altro specialista del settore a proporre prescrizioni diverse.

 

 

 

 

Noce con frutti