OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
E' possibile inquadrare storicamente l'affresco, sistemato dalle vecchie guide spoletine nel corso o sul finire del XII secolo; inaccettabile è anche una sua recente sistemazione alla seconda metà del XIV secolo. Le pessime condizioni del dipinto, infatti, non nascondono alcuni particolari significativi: le aureole raggiate, impensabili nei secoli XII e XIII (Bellosi, 1985, pp. 127-128); l'abbigliamento dell'Evangelista, costituito da una veste ed un mantello trattenuto sul petto da un fermaglio; il trono ligneo di gusto bizantino, con il sedile coperto da un tappeto, o panno decorato, che scende dietro le gambe della Madonna, accessorio che nell'arte bizantina d'Oriente compare nel XII secolo, si afferma nell'arte italiana del tardo XII secolo ed ancor più nel seguente, durante il quale si ripresenta puntualmente, fino ai tardi mosaici del catino absidale di S. Miniato a Firenze e della Deesis sulla facciata interna di S. Marco a Venezia; il manto panneggiato attorno al volto della Madonna e ornato sulla fronte da un largo bordo adorno di pietre preziose. Tutti questi elementi rimandano ad un gusto ormai tardoduecentesco (ibidem, cit., fig. 117) e primotrecentesco, rappresentato a Spoleto dal Maestro delle Palazze, nel cui ambito è sicuramente da inserire l'affresco di questa importante edicola (Fratini, 1985). Oltre quelli eponimi, si assegnano al Maestro delle Palazze i frammenti venuti alla luce nel sottotetto della stessa chiesa dei SS. Giovanni e Paolo (Toscano, 1985).
Riferimenti bibliografici: Guardabassi, 1872, p. 281; Sinibaldi, 1873, p. 25; Angelini-Rota, 1929, p. 47; Toscano, 1963, p. 90; Manuali, 1978, p. 220; I. C., 1981, scheda n. 3; Fratini, in La pittura in Italia…, 1985, p. 612; Quirino, 1996, pp. 49-50