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COMUNE
Castel Ritaldi (PG) 
FRAZIONE/LOCALITÀ
Castel S. Giovanni, vocabolo Fonte Veniale. Dati catastali: F.18 P.173 
DENOMINAZIONE
San Giorgio 
STORIA DEL LUOGO
Presso il confine sud-est del territorio di Castel S. Giovanni e prossima al torrente Tatarena, dopo il Marroggia il fosso più grande della valle spoletina, l'area di Fonte Veniale tramanda un nome d'ascendenza medievale. A poche decine di metri è il guado del Tatarena, sull'antico confine, dal quale era prelevato il “sabbione” per fare mattoni, utilizzato da due fornaci del posto non più operanti nel 1900 
DESCRIZIONE
Chiesa ad unico vano rigorosamente orientata est-ovest, con porta secondaria a nord e finestra con grata a sud affiancata da un piccolo pertugio circolare. Fu fatta edificare in un appezzamento del monastero della Madonna della Stella di Spoleto dalla badessa Evienia Zampolini. Vi si accede dalla strada Castel S. Giovanni-La Bruna per mezzo della campestre “Viaccia”, vicino al fiume Tatarena. Nel XIX secolo è detta ancora provvista di arredi e officiata una volta l'anno, il 2 luglio, seppur già in condizioni di degrado (don F. Benedetti Valentini, Inventario...1873) 
DATAZIONE
1502 
STATO DI CONSERVAZIONE
Il crollo del tetto e il totale abbandono da anni la rende del tutto impraticabile, con edere e alberi che ne invadono ovunque gli spazi interni e quelli esterni a ridosso dei muri. All'esterno appena si intravede l'abside nel cui vano era collocato l'altare, del quale restano soltanto macerie 
USO ATTUALE
Abbandonata 
DIMENSIONI
m. 11x6x4 
ICONOGRAFIA
 
DATAZIONE
 
AUTORE/ATTRIBUZIONE
 
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
 
DIMENSIONI
 
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Del monastero della Madonna della Stella di Spoleto, Bruno Toscano scrive: “la residenza di quella che era la certamente più ricca comunità monastica spoletina, nata per accudire ad un grande ospizio. Infatti nel 1254… il vescovo Bartolomeo Accoramboni patrocinò l'istituzione di un nuovo ospedale che doveva accogliere non soltanto gli infermi ma anche i poveri e i pellegrini e soprattutto i neonati esposti. La cura dell'ospedale fu affidata a monache agostiniane… ed ai laici, anch'essi sotto la regola agostiniana, il cui distintivo era una stella bianca a sei o otto punte: da ciò il nome di S. Maria della Stella” (B. Toscano, Spoleto in pietre, 1963, p. 37 
ISCRIZIONI
 
RILEVATORE
Alfiero D'Agata 
DATA DI RILEVAZIONE
5/1/2003 
immagine
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