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Anacamptis pyramidalis (L.) L.C.M. Richard,
orchidea piramidale - è
un'orchidea a densa infiorescenza con tipica struttura piramidale o
meglio conica. I fiori, da rosa a porporini, hanno tepali esterni
aperti, il labello trilobato, con lobi quasi eguali. Lo sperone è
filiforme e lungo ed ha diametro inferiore ad un millimetro. Il fusto è
foglioso. Quest'orchidea, alta fino a 50 centimetri circa, fiorisce da
aprile-maggio sino a giugno. La possiamo trovare, preferibilmente, nei
luoghi asciutti, nei prati, nei pascoli, sui suoli calcarei. Il termine
anacamptis in greco antico significa "ripiegato" e tale
nome è da collegarsi ai tepali esterni che possono essere più o meno
aperti (Itinerario delle frazioni).
Cephalanthera longifolia (L) Fritsch,
elleborina bianca - è
un'orchidea esile e slanciata, con foglie lunghe e strette. Ha fiori
bianchi, candidi, con tepali appressati. Complessivamente la forma del
fiore ricorda una campana ed è questo un carattere tipico delle
elleborine. Il labbro corto è quasi nascosto dai tepali esterni che
terminano a punta. Se riusciamo ad osservarne la fauce, possiamo notare
la presenza di una piccola macchia di colore giallo-arancio. Fiorisce da
maggio a luglio. Specie simile è la Cephalanthera damasonium (Miller)
Druce, elleborina giallastra, che si riconosce facilmente per le foglie
più larghe, da ovate (le inferiori) a ovato-ellittiche.
Cephalanthera rubra (L.) L.C.M. Richard,
elleborina rossa - è
un'orchidea che può raggiungere l'altezza di 50 cm. Ha foglie lunghe, da
ovate a lanceolate. Il fusto superiore è leggermente peloso.
L'infiorescenza, lassa, è costituita da 4-12 fiori, di colore rosa
vivace. I tepali sono strettamente appressati tra loro e quindi
l'aspetto complessivo richiama la forma di una campana. Manca lo
sperone. È tipicamente una pianta dei boschi con substrato calcareo.
Dactylorhiza sambucina (L.) Soò,
orchidea sambucina - è l'orchidea che colora di giallo e di rosa,
anche intenso, i prati montani in primavera. I fiori, riuniti a formare
un'infiorescenza densa, hanno uno sperone tozzo, a forma di cono,
rivolto verso il basso. Nel labbro riconosciamo tre lobi poco
accentuati, in genere, ma non sempre, variamente punteggiati. Le brattee
fogliacee raggiungono, come lunghezza, i fiori superiori. È un'orchidacea
relativamente bassa e dall'aspetto di pianta robusta.
Neottia nidus-avis (L.) L.C.M. Richard,
nido d'uccello - è una
particolare orchidea, di colore bruno chiaro, che vive sulle foglie in
decomposizione. Ha fiori giallo-bruno, pallido. Quando è sfiorita può
essere confusa con varie specie di orobancacee. Le radici formano un
groviglio che ricorda gli intrecci dei nidi degli uccelli, da cui deriva
anche il nome specifico.
Orchis militaris L., orchidea
militare - è un'orchidea dall'aspetto molto caratteristico. I
singoli fiori assomigliano ad "omini" in cui il labello è il
"corpo", di colore rosa chiaro. I lobi laterali, sottili ma non
filiformi, sono gli "arti superiori"; le partizioni principali
del lobo mediano, tripartito, rappresentano "le gambe". I lobi
sono di colore rosa intenso, in pratica porpora. I sepali formano un
"elmo", di colore chiaro, venato o punteg-giato di violetto, che
copre la porzione superiore dell'"omino". Da questa
caratteristica deriva l'immagine del guerriero e quindi il nome
specifico militaris. Lo sperone è cilindrico ed ottuso. Le foglie
sono piatte, a margini non ondulati. Complessivamente l'infiorescenza è
piramidale, lassa, e fiorisce dal basso verso l'alto, in genere a
partire dal mese di aprile. Di aspetto simile è l'Orchis simia Lam.,
orchidea scimmia. Questa
specie ha il labello con i lobi laterali e mediani pressoché eguali e
molto sottili, quasi filiformi, rossicci in punta. Il lobo mediano è
diviso in tre parti; tra le due principali spunta la terza, ancor più
fine e corta, simile alla codina di una scimmietta. Le foglie sono
lanceolate, oblunghe. Hanno margine intero, non ondulato. In quest'orchidea,
la fioritura della spiga procede dall'alto in basso. Questa specie dà
luogo facilmente ad ibridi; il colore dei fiori è molto variabile, sino
ad essere quasi bianco.
Orchis morio L., pan di cuculo
- è un'orchidea che può raggiungere l'altezza di 40 cm, con larghe
foglie, lanceolate. I tepali esterni, color porpora, percorsi da
venature verdastre, convergono simulando la forma di un elmo. Il labello
è trilobo, con il lobo mediano più corto dei laterali. Questi sono
larghi e ripiegati verso il basso. Lo sperone è breve e appena rialzato
verso l'alto o orizzontale. La colorazione è porpora-violetta. Il lobo
centrale è biancastro, pure puntinato di porpora-violetto.
Orchis purpurea Huds., orchidea maggiore o
porporina - ha fiori grandi di colore da rosa intenso a porpora
scuro. I tepali esterni formano un casco con colorazione porporino
scuro. Quelli interni sono corti e stretti. Il labello, di colore
variabile da rosa chiaro a quasi bianco, punteggiato di porpora, ha i
lobi laterali stretti e lunghetti, quello mediano tripartito. Lo sperone
è corto ed ottuso. Le brattee sono brevissime e squami-formi. Quest'orchidea,
che può raggiungere anche 80 cm d'altezza, ha un'infiorescenza ovata,
densa. Fiorisce in aprile e maggio e si trova preferibilmente nelle
boscaglie rade.
Ophris sphegodes Miller, fior di
ragno - è un'ofride che si presenta con tepali esterni sporgenti
lateralmente, di colore verdastro-giallognolo. Ha, inoltre, 2 tepali
interni giallo-verdicci, appena bruni ai margini esterni. Il labello,
convesso, è di colore marrone scuro, con una pigmentazione particolare
che ricorda nella forma una H, o un ragno, da cui il nome
volgare.
Platanthera bifolia (L.) L.C.M. Richard,
platantera - è un'esile
pianta dai fiori bianchi, odorosi, con sperone filiforme che si
assottiglia verso l'apice. Ha foglie basali lanceolate-acute. Simile
alla bifolia è la Platanthera chlorantha (Custer) Reichenb.,
con corolla bianco-verdastra o bianco-giallognola. In questa specie, lo
sperone è clavato e quindi con apice più grossolano. Le foglie basali
sono ellittiche, ottuse. Ha fiori poco odorosi.
Terminiamo indicando alcuni dei caratteri che ci consentono di
distinguere i principali generi della famiglia delle orchidacee, che
abbiamo avuto modo d'osservare nel corso delle nostre escursioni.
Ricordiamo che questa famiglia comprende ben 31 generi.
• Nel genere Orchis i
fiori hanno sempre lo sperone e si presentano con più fiori riuniti in
una spiga dalle forme più varie. I tuberi sono interi oppure, raramente,
appena bilobi.
• Nel fiore del genere Ophris
lo sperone è apparentemente assente: in effetti è il lobo, la linguetta
centrale del labello. Nelle Ophris i fiori sono pochi e distribuiti
lungo lo stelo. Il labello è in genere vellutato e più o meno convesso.
Presenta, altresì, una pigmentazione che richiama la forma d'insetti e
di ragni.
• Il genere Limodorum ha
sperone filiforme rivolto in basso. I fiori e la pianta hanno, nel
complesso, colorazione violacea. Presenta un'unica specie: Limodorum
abortivum (L.) Swarts, fior di stecco. Possiamo trovare le orchidacee appartenenti a
questo genere sulle scarpate che costeggiano le stradine dal piano
collinare sino a quello montano; nel nostro caso, ad esempio, l'abbiamo
osservata presso l'abitato di Ponze.
• Il genere Neottia si
mostra con i colori tipici delle foglie morte e con infiorescenze ricche
di elementi fiorali. La caratteristica principale è rappresentata dalle
radici aggrovigliate che ricordano gli intrecci dei nidi d'uccello. Si
può incontrare nei boschi: noi l'abbiamo trovata nel bosco tra Coste e
Ponze.
• Il genere Platanthera è
nel complesso di colore bianco o bianco-verdastro. Il fiore ha un lungo
sperone e il labello rivolto verso il basso.
Le orchidacee di questo genere si possono incontrare nei boschi: noi
l'abbiamo incontrata nelle vicinanze del Rifugio Pozzo Mezzanotte.
• Il genere Dactylorhiza
è simile al genere Orchis, ma con tuberi a 2-3 divisioni o palmati. Ha
brattee verdi. Si può incontrare, con relativa frequenza, nei boschi,
nelle radure: noi l'abbiamo osservata, ad esempio, lungo l'itinerario
delle frazioni.
• Il genere Anacamptis ha
il fiore con un labello a 3 lobi, con 2 piccole lamelle verticali, privo
di punteggiatura. Lo sperone è esile, filiforme. I fiori sono riuniti in
infiorescenze circa di forma piramidale, di colore tra il rosso ed il
rosa. Le piante appartenenti a questo genere si possono trovare tra i
campi, in collina: noi l'abbiamo osservata, ad esempio, lungo
l'itinerario delle frazioni.
Terminiamo queste note sulle orchidacee con una leggenda dell'antica
Grecia che ne racconta la nascita (tratta da "Il lunario di Ottobre",
Gardenia n. 162, op. cit.). Viveva un tempo assai lontano un giovane
bello, aitante e focoso, Orchis, figlio di una ninfa e di un satiro.
Dalla madre aveva ereditato l'eterea bellezza, dal padre una libido
irresistibile. Durante una festa in onore di Dioniso, il giovine tentò
di amare una sacerdotessa, certo che i suoi natali lo avrebbero reso
impunibile anche agli occhi delle divinità. Ma così non fu e Dioniso lo
condannò, facendolo sbranare dalle sue belve. Gli dei impietositisi per
la terribile fine, vollero perpetuare la memoria di Orchis e dai suoi
resti mortali fecero nascere una pianta di rara bellezza che nelle
radici conserva il simbolo della virilità che fu fatale al giovane.
Nacque così l'orchis (orchidea), nome che tradotto dal greco
significa "testicolo", ricordando la forma degli organi ipogei di
molte specie di orchidacee.
Ricordiamo che la legge regionale n. 28/2000 protegge tutte le Ophris e tutte le Orchis.
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