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Una pubblicazione accurata, utile, stimolante. Una lettura piacevole e curiosa. Un punto di orgoglio per chi ama questo territorio...

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L'Italia ha un cuore verde: l'Umbria. L'umbria ha uno splendido punto panoramico, da dove lo sguardo si perde...

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Di seguito sono riportate le schede descrittive di alcuni degli animali che più facilmente si possono incontrare percorrendo gli itinerari proposti. Queste sono ordinate semplicemente in ordine alfabetico secondo il nome italiano, evidenziato in celeste, con cui l'animale è conosciuto. Il termine volgare è seguito da quello latino e talvolta da quello dialettale, locale.

Alcune delle osservazioni naturalistiche che abbiamo proposto, le abbiamo tratte da "Quaderno di campo - INVITO AL BIOWATCHING" - Progetto di Francesco Mezzatesta e Franca Zanichelli - allegato ad AIRONE n. 178 - Febbraio 1996 - Editoriale Giorgio Mondadori - Milano.

 

 

 

Il cinghiale (Sus scrofa) è un ungulato appartenente alla famiglia dei Suidi. Quello che troviamo nelle nostre zone non è più la specie autoctona, di dimensioni relativamente piccole, tipica dell'Appennino Centrale, ma un ibrido derivato da specie dell'est europeo, importate a fini venatori, più prolifiche e di mole maggiore.
Il pelo è folto ed ispido con colorazione, quasi uniforme, bruno scuro. I piccoli sono striati. Il cinghiale si nutre praticamente di tutto, dalle radici alle uova, dai nidiacei alla frutta, dai piccoli roditori alle carogne. I maschi, contrariamente alle femmine, tendono a condurre vita solitaria. Il cinghiale ama rotolarsi nelle pozze fangose.

La donnola (Mustela nivalis) - cucciola in dialetto - dell'ordine dei Carnivori, famiglia dei Mustelidi, è piccola e snella (generalmente non supera i 150 g di peso). Ha una lunghezza di circa 30-33 cm, coda compresa. I nostri contadini la considerano animale nocivo in quanto s'infila agilmente nei pollai per compiere razzie, certamente non gradite. Viceversa è un animale utilissimo in quanto la donnola è eccellente predatrice di topi. Si presenta con una pelliccia di un bel colore fulvo, con gola e ventre bianchi. E' un animale sia diurno sia notturno. Pur non cadendo in letargo, in inverno rallenta la sua attività. Non scava tane ma utilizza quelle abbandonate da altri animali. La donnola trova talora rifugio tra i mucchi di legna, nei buchi dei vecchi muri e persino nei fienili.

L'istrice (Hystrix cristata), della famiglia degli Istricidi, è un animale vegetariano, a comportamento prevalentemente notturno. Può raggiungere il peso di 20 chilogrammi, per una lunghezza totale di circa 70 cm. Ricordiamo che l'istrice perde naturalmente i suoi aculei. Dobbiamo sfatare, pertanto, la diceria secondo la quale l'istrice li scaglia contro i nemici: è vero che li usa per difendersi dai predatori ma tale difesa viene attuata, semplicemente, ergendo gli aculei del dorso, rivolto contro l'avversario di turno. Il suono particolare che questo animale emette nei frangenti di pericolo, è dovuto alla conformazione cava degli aculei della coda che funzionano come campanelli, quando questa viene dimenata in segno di minaccia. La testa dell'istrice è ricoperta da peli rigidi. In particolare sul muso e sulla testa sono presenti setole sensitive che rendono più intenso il senso tattile di questo animale e gli consentono, ad esempio, di orientarsi al buio nella sua tana.

La lepre (Lepus europaeus), dell'ordine dei Lagomorfi, famiglia dei Leporidi, è lunga circa 60 centimetri, ha orecchie lunghe con punta nera ed il labbro superiore caratteristicamente diviso in due. Si nutre di vegetali; in inverno, si accontenta facilmente di cortecce e rametti. Ha olfatto e udito acutissimi ed è notoriamente velocissima nella corsa. Probabilmente non esiste più la specie autoctona: gli animali che si rinvengono nella nostra area derivano dai ripopolamenti effettuati con razze del Centro Europa.

Il riccio (Erinaceus europaeus) - in dialetto riccia o porcospino - dell'ordine degli Insettivori, della famiglia degli Erinaceidi, è un animale tozzo, lungo circa 30 cm, coda compresa. Pesa circa 8 etti - 1 chilo. E' coperto interamente da fitti e pungenti aculei che gli lasciano libere solo le zampe e il musetto. La colorazione complessiva è sul marrone chiaro - grigio. La punta degli aculei è bianca. Quando si sente minacciato, si chiude a palla ed erge gli aculei.È attivo in particolare di notte e questo spesso gli costa la vita, travolto dalle auto mentre attraversa le strade. Cade in letargo invernale. Attacca e uccide anche rettili, tanto che i nostri contadini hanno da sempre l'abitudine, ad esempio quando l'incontrano durante le sue scorribande notturne alla ricerca di cibo, di prenderlo e portarlo negli orti, come predatore di serpenti. Quando è a caccia emette un caratteristico sbuffo. Ha un'alimentazione molto varia che va dagli insetti alle rane, dai molluschi ai nidiacei, uova comprese. Può nutrirsi occasionalmente anche di frutta. Una curiosità: negli adulti si possono contare anche 16.000 aculei; i piccoli nascono nudi ed iniziano ad "armarsi" già a partire dal terzo giorno di vita.

Lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), della famiglia degli Sciuridi, si può avvistare facilmente nei boschi del nostro territorio. Si presenta con due diversi abiti che convivono all'interno della stessa popolazione: uno scuro, quasi nero, l'altro marrone-rossiccio. In genere, la coda e le orecchie sono le parti più scure del corpo, mentre il petto è di regola più chiaro. È un animale a comportamento prevalentemente diurno e nonostante sia un formidabile corridore, conduce vita prevalentemente arboricola.

La volpe rossa (Vulpes vulpes), della famiglia dei Canidi, è un animale dal corpo snello, con lunga e folta coda rossastra con punta bianca. Si nutre prevalentemente di piccoli animali selvatici, prediligendo in particolare i topi. In certi periodi può rivelarsi quasi esclusivamente vegetariana. Frequenti nella dieta della volpe le drupe rosse di rosa canina, i cui semi possono ritrovarsi facilmente nelle feci di questo animale. È attiva sia di giorno che di notte e se inseguita a lungo e braccata cade, terrorizzata, in una specie di morte apparente.

A chi interessa conoscere più in dettaglio gli animali dell'Umbria consigliamo un'opera citata anche in bibliografia:

"QUADERNI DELLA REGIONE DELL'UMBRIA - CONOSCERE L'UMBRIA - Gli Ambienti - La Fauna" - VOL. I - REGIONE DELL'UMBRIA - GIUNTA REGIONALE - PERUGIA 1987.