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L'Italia ha un cuore verde: l'Umbria. L'umbria ha uno splendido punto panoramico, da dove lo sguardo si perde...

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Antirrhinum majus L., bocca di leone, famiglia delle Scrophulariaceae - da noi è una pianta coltivata, talora sfuggita alla coltura ed ora subspontanea nei climi caldi. Il nome del genere deriva dal greco antico e ricorda la somiglianza del fiore ad un muso. Troviamo la bocca di leone sui vecchi muri, anche della cinta muraria del nostro capoluogo municipale. Le corolle dell'Antirrhinum majus, di colore dal porporino al giallo (nelle forme coltivate), di diametro anche superiore a 2 cm, sono più lunghe del calice. Questo si presenta con divisioni strettamente ovali o lanceolate. Alla base della corolla si può notare una piccola gobba, poco prominente (Itinerario delle frazioni).

Melampyrum arvense L., melampiro o fiamma, famiglia delle Scrophulariaceae - gli elementi più appariscenti che ci consentono d'identificare questa pianta piuttosto facilmente sono: le brattee, pennatofesse, di colore da verde a rosso-porporino; le corolle a fauce chiusa, lunghe anche 2,5 cm, con macchie gialle sia alla fauce sia sulle labbra; il calice con tubo appena pubescente e denti della stessa lunghezza del tubo. Il melampiro è frequente nei boschi e fiorisce da maggio a luglio.

 

 

 

Per facilitare il riconoscimento delle specie, per un migliore utilizzo delle schede da parte dei neofiti, abbiamo diviso le piante secondo i colori dei fiori. All'interno di ogni colore abbiamo schedato le famiglie in ordine alfabetico. Infine, abbiamo riportato separatamente le felci e le orchidee. All'interno di ogni famiglia abbiamo ordinato i generi e le specie, ancora una volta, per ordine alfabetico, riportando prima il termine scientifico, secondo la nomenclatura proposta in "Flora Italica" dello Zangheri, e quindi, evidenziato in celeste, il nome volgare.