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Atropa belladonna L., belladonna,
famiglia delle Solanaceae - è una pianta erbacea, perenne, che può
raggiungere il metro e mezzo d'altezza. Il grosso fusto, eretto e
ramificato, porta grandi foglie ovate di colore verde scuro. I fiori,
singoli, sbocciano da giugno ad agosto. Si presentano con corolle
campanulate, composte da 5 petali, in genere di colore bruno violetto,
raramente giallo. Il frutto, una bacca nera, rimane in parte coperto da
un calice a forma di stella. Contiene piccoli semi reniformi di colore
bruno pallido. Questa pianta è velenosa per la ricchezza di
tropano-alcaloidi ed altri alcaloidi. Tra questi ricordiamo la
scopolamina, l'atropina e la belladonnina. Lo ripetiamo ancora una
volta: poniamo grande attenzione quando ci accingiamo a raccogliere i
frutti del sottobosco; 3-4 bacche di belladonna possono essere mortali
anche per un adulto. Per giusta conoscenza, ricordiamo che talora le
bacche di questa pianta sono di colore giallo. I sintomi
dell'avvelenamento da belladonna sono: secchezza della gola, dilatazione
della pupilla, sino alla cecità, eccitazione seguita da torpore con
difficoltà respiratoria e stato d'incoscienza. Terminiamo con una
curiosità: la dorifora, insetto che infesta le coltivazioni di patate,
vive e si riproduce anche sulla belladonna, cibandosene.
Hyosciamus niger L., giusquiamo,
della famiglia delle Solanaceae - si tratta di una pianta velenosa,
tipica delle località asciutte ed incolte, come i terreni di riporto, le
macerie, le discariche e i margini dei terreni coltivati. Questo
vegetale raggiunge un'altezza di 50 cm ed oltre. Ha il fusto vischioso,
con peli ghiandolari, ricoperto da abbondanti foglie alterne,
grossolanamente dentate, abbraccianti. I lobi della corolla sono di
colore giallo opaco, talora molto chiaro, con venature violette, anche
molto evidenti. Il frutto, una capsula a 2 camere, a forma di rene,
contiene un numero elevato di piccoli semi di colore bruno. Tutte le
parti di questa pianta si rivelano tossiche. Gli avvelenamenti da
giusquiamo presentano sintomi simili a quelli della belladonna
(sdoppiamento della vista, spasmi dolorosissimi al collo e alle
mascelle, scatti d'ira, accessi di follia) e lasciano, spesso, in chi
sopravvive, segni irreversibili, causati dall'alta presenza di
scopolamina. L'ingestione di 20-30 semi di giusquiamo può essere fatale
per il delicato organismo di un bambino; 100-150 semi possono essere
mortali per un uomo adulto, e, come detto, una capsula ne contiene
molti.
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