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Anemone giallo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Favagello

 

Anemone ranuncoloides L, anemone giallo, famiglia delle Ranunculaceae - si tratta di una pianta alta circa 30 cm, con foglie basali assenti all'atto della fioritura, ma con caratteristiche foglie cauline verticillate, palmatosette ad elementi irregolari, che contornano il fiore esaltandone il colore. Ha corolle di circa 2-3 cm di diametro, rette da peduncoli coperti di peluria. Ha 5-6 petali di un bel giallo intenso. I frutti sono piccoli, con peli dritti, corti, setolosi. L'anemone giallo, come gli altri anemoni e in generale le ranuncolacee, è una specie velenosa. In particolare, gli anemoni contengono il glicoside ranuncolina, tossico. La ranuncolina, tuttavia, si decompone in composti semplici, meno o privi di tossicità. Sono particolarmente pericolosi gli estratti di anemoni utilizzati per uso interno. Ricordiamo che nella penisola di Kamchatka l'estratto d'anemone era utilizzato per avvelenare la punta delle frecce.

Erantis hiemalis (L.) Salisb., piè di gallo, famiglia delle Ranunculaceae - si tratta di una ranuncolacea, particolarissima. Si presenta con un fiore solitario, dai lucidi sepali di colore giallo intenso, "deposto" su un collare di foglie, verde vivo, profondamente incise. Anche il piè di gallo, come praticamente tutte le ranuncolacee, è velenoso.

Ranunculus acris L., ranuncolo comune, famiglia delle Ranunculaceae - pianta erbacea che può arrivare ad un metro d'altezza. Ha il fusto cavo alla base e molto ramificato in alto. Le foglie inferiori sono picciolate; quelle superiori sono sessili e gradatamente decrescenti. Il fogliame principale è palmatosette, in pratica è simile nella forma al palmo di una mano, con i singoli elementi profondamente divisi tra loro. I fiori sono numerosi e di colore giallo intenso, di dimensioni in genere comprese tra 1 e 2,5 cm. Sbocciano a partire da maggio e ci accompagnano per tutta l'estate. Nel fiore riconosciamo 5 petali un po' concavi e 5 sepali. Il ranuncolo comune non è utilizzato in medicina. È utilizzato, con le opportune diluizioni, in omeopatia per la cura di alcune malattie della pelle ed inoltre della gotta e dei dolori reumatici. Talora questa pianta, generalmente evitata dal bestiame al pascolo in quanto tossica, diviene, per tale motivo, la specie predominante, infestante. La tossicità del ranuncolo dei prati deriva dalla presenza della ranuncolina, alcaloide tossico. Se le vacche ne assumono in quantità, ad esempio laddove il ranuncolo comune è l'unica specie presente e lussureggiante nei pascoli, il latte che producono è amaro e di colorazione rossastra. L'alcaloide del ranuncolo acre è vescicoso per la pelle, ulcerante per le mucose e, dunque, dannoso anche per contatto esterno. Quest'alcaloide, però, è degradato dall'essiccazione e pertanto il fieno di ranuncolo comune non è assolutamente pericoloso (Itinerario delle frazioni).

Ranunculus ficaria L. (= Ficaria ranuncoloides L.), favagello, famiglia delle Ranunculaceae - è una pianta piuttosto comune che fiorisce precocemente in primavera; in genere è alta non più di 20 cm. Le foglie, cuoriformi, con il picciolo che abbraccia inferiormente il fusto, presentano una caratteristica insenatura, poco profonda, alla base. I fiori, di colore giallo brillante, hanno 8-12 petali e numerosi stami. La pagina inferiore dei petali (quella esterna) è di colore giallo-oro-verdastro. All'ascella delle foglie troviamo dei bulbilli: il favagello si diffonde per via vegetativa, tramite questi bulbilli ed anche mediante i tuberetti radicali. La medicina popolare utilizzava questa pianta per "purificare" il sangue all'avvento della primavera e per uso esterno, contro ragadi ed emorroidi. Tuttavia si tratta di pianta velenosa per la presenza di glicosidi e saponine, per cui non s'utilizza praticamente più. Gli omeopati prescrivono estratto di favagello, con le opportune diluizioni dell'omeopatia, per la cura delle emorroidi. Il fieno di favagello può essere tranquillamente somministrato agli animali, in quanto la pianta essiccata perde i suoi caratteri venefici (Itinerario delle frazioni).

 

 

 

Per facilitare il riconoscimento delle specie, per un migliore utilizzo delle schede da parte dei neofiti, abbiamo diviso le piante secondo i colori dei fiori. All'interno di ogni colore abbiamo schedato le famiglie in ordine alfabetico. Infine, abbiamo riportato separatamente le felci e le orchidee. All'interno di ogni famiglia abbiamo ordinato i generi e le specie, ancora una volta, per ordine alfabetico, riportando prima il termine scientifico, secondo la nomenclatura proposta in "Flora Italica" dello Zangheri, e quindi, evidenziato in celeste, il nome volgare.