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Chelidonium majus L., erba dei
porri, famiglia delle Papaveraceae - si tratta di una pianta
d'altezza molto variabile, dai 30 ai 100 cm, secondo le caratteristiche
del suolo e del clima. Si presenta con fusto eretto e ramoso, più o meno
peloso. I fiori sono gialli con due sepali, che cadono precocemente, e 4
petali, eguali tra loro e di forma ovale. Le foglie possono essere
pennatosette. Quelle superiori sono sessili, quindi direttamente
attaccate al fusto, senza picciolo; quelle inferiori, viceversa, sono
picciolate. Tutti gli elementi di questa pianta secernono un lattice
giallo-arancio che scorre lungo appositi canalicoli. Le radici
racchiudono la maggiore percentuale di principi attivi. Il lattice
contiene degli alcaloidi tossici di cui, ad oggi, sono conosciuti circa
venti componenti. Una volta era usata come rimedio casalingo in varie
malattie e per combattere i porri. L'estrema tossicità dei suoi
composti, tuttavia, rende questa pianta veramente pericolosa: 40
grammi d'estratto di celidonia sono sufficienti per procurare la
morte ad un uomo, per arresto cardiaco. Gli animali domestici
evitano accuratamente di mangiare questa papaveracea. Per concludere una
curiosità: il nome generico Chelidonium deriva dal greco "chelidon"
e significa "rondine". Il termine sta ad indicare che l'erba dei
porri inizia a fiorire con l'arrivo delle rondini.
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Per facilitare il riconoscimento delle specie, per un migliore utilizzo
delle schede da parte dei neofiti, abbiamo diviso le piante secondo i
colori dei fiori. All'interno di ogni colore abbiamo schedato le
famiglie in ordine alfabetico. Infine, abbiamo riportato separatamente
le felci e le orchidee. All'interno di ogni famiglia abbiamo ordinato i
generi e le specie, ancora una volta, per ordine alfabetico, riportando
prima il termine scientifico, secondo la nomenclatura proposta in "Flora
Italica" dello Zangheri, e quindi, evidenziato in celeste, il nome volgare.
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