ALTRE INFORMAZIONI 


Una pubblicazione accurata, utile, stimolante. Una lettura piacevole e curiosa. Un punto di orgoglio per chi ama questo territorio...

continua>>


L'Italia ha un cuore verde: l'Umbria. L'umbria ha uno splendido punto panoramico, da dove lo sguardo si perde...

continua>>

 
 
 

 

Viola biflora L., violetta, famiglia delle Violaceae - presenta una piccola corolla violetta, o più frequentemente gialla striata di porpora, di 5 petali, dei quali 4 rivolti verso l'alto. Spesso i peduncoli reggono due fiori, da cui il nome specifico. Le foglie sono caratteristicamente reniformi, più larghe che lunghe, crenate. La capsula, a maturità, è eretta. Tra le specie caratterizzate da corolla con 4 petali rivolti verso l'alto, la biflora è quella che ha le foglie reniformi (Itinerario delle frazioni).

Viola eugeniae Parl. ssp. eugeniae, viola, famiglia delle Violaceae - presenta belle corolle di 2-4 cm di colore viola o giallo, con sperone lungo 2-4 mm. Le foglie sono ovate o rotondeggianti, crenate, a lembo eguale o più corto del picciolo. Le inferiori sono riunite a formare quasi una rosetta basale. É un endemismo dell'Appennino centrale, molto frequente nei pascoli come, ad esempio, a Casette di Coste (Itinerario n. 13).

Viola odorata L., viola mammola, famiglia delle Violaceae - presenta una corolla, blu-violetto, di 5 petali. Di questi, 2 sono rivolti verso l'alto, 2 laterali verso il basso, ove è posizionato il petalo inferiore. La viola mammola ha foglie cuoriformi, rotondeggianti, con lungo picciolo. Questa pianta forma lunghi stoloni, radicanti alle estremità. Ha un profumo dolcissimo. I fiori possono essere canditi. Le foglie più tenere possono essere usate nelle insalate. Queste potranno essere "colorate", aggiungendovi fiori freschi di viola mammola, molto profumati. Proponiamo la ricetta dello sciroppo di viole. Versiamo circa 1,5 litri di acqua bollente su 60 grammi di petali di violetta. Sistemiamo il composto in un vaso di terracotta e lasciamo riposare per due ore. Filtriamo e lasciamo il liquido fermo per un'altra ora. Versiamo il composto adagio, adagio, in una pentola d'acciaio, con l'accortezza di non travasare anche le eventuali impurità. Aggiungiamo 300 grammi di zucchero e portiamo lentamente ad ebollizione. Quando il composto avrà raggiunto una consistenza appena inferiore a quella del miele lo porremo a raffreddare, immergendo la pentola in un recipiente con acqua fredda. Quindi, imbottigliamo e tappiamo ben bene. Lo sciroppo ottenuto, utilizzato a cucchiai, è un valido rimedio contro la tosse e il raffreddore.

Viola riviniana Reichenb., viola canina, famiglia delle Violaceae - presenta una corolla, violetto chiaro, di 5 petali. Di questi, 2 sono rivolti verso l'alto, 2 laterali verso il basso, ove è posto il petalo inferiore, venato di scuro. La viola canina è completamente priva di odore. Ha sperone robusto, spesso rivolto verso l'alto.

Viola tricolor L., violetta del pensiero selvatica, famiglia delle Violaceae - presenta una corolla, non vellutata, violetta, spesso striata di giallo, ma anche gialla, striata di viola, con i due petali superiori violetti. In totale ha 5 petali, dei quali 4 rivolti verso l'alto. Ha foglie non cuoriformi, dentate, più lunghe che larghe. Fiorisce dalla fine dell'inverno e per quasi tutta l'estate. Anche la viola del pensiero può essere utilizzata in varie preparazioni utili per le affezioni cutanee e per le malattie da raffreddamento. Attenzione, tuttavia, all'assunzione della pianta fresca da parte dei bambini piccoli: può provocare vomito. Ricordiamo che in caso di dermatosi alle mani, può essere utile un lavaggio con infuso di viola aggiunto all'acqua (Itinerario delle frazioni).

 

 

 

Per facilitare il riconoscimento delle specie, per un migliore utilizzo delle schede da parte dei neofiti, abbiamo diviso le piante secondo i colori dei fiori. All'interno di ogni colore abbiamo schedato le famiglie in ordine alfabetico. Infine, abbiamo riportato separatamente le felci e le orchidee. All'interno di ogni famiglia abbiamo ordinato i generi e le specie, ancora una volta, per ordine alfabetico, riportando prima il termine scientifico, secondo la nomenclatura proposta in "Flora Italica" dello Zangheri, e quindi, evidenziato in celeste, il nome volgare.