Alberi e vita dove prima c’era il nulla o quasi, ai margini del Sahel, in Burkina Faso: questo è il frutto meraviglioso di una vita, quella di Yacouba Sawadogo, un uomo che ha dedicato la sua esistenza a piantare alberi, a creare foreste dove prima regnava il deserto, a piantare vita dove vita, in pratica, non c’era! Chi non ha mai visto il Sahel, chi non ne ha captato direttamente l’assoluta povertà, forse, difficilmente, può comprendere la grandiosità del lavoro, assolutamente straordinario, di questo uomo!
Chi ha letto L’uomo che piantava gli alberi (L’homme qui plantait des arbres), racconto di Jean Giono, pubblicato nel 1953, o ha visto lo struggente cartone animato realizzato nel 1987 da Frédéric Back, resterà ancor più colpito e affascinato dal miracolo di Yacouba Sawadogo che ancora oggi continua nel suo lavoro, tra mille ostacoli, con tutta la sua grande famiglia, con i suoi 17 figli e circa 40 nipoti che lottano con lui.
E molto probabilmente il mondo non si sarebbe mai accorto di questo uomo (oggi circa ottantenne) se non fosse diventato il protagonista del documentario The man who stopped the desert, realizzato dalla 1080 Films nel 2010 e vincitore di vari premi cinematografici.
E questo caso divenuto così celebre non è l’unico, basti pensare a Jadav Payeng, detto Forest Man, un indiano che in soli 30 anni, semplicemente piantando semi di bambù, ha dato vita a una vera e propria foresta più grande di Central Park a New York, la foresta di Molai.
E ancora una volta è grazie a un documentario, questo del 2014 a firma del regista esordiente William Douglas McMaster, se oggi anche la storia di Forest Man è diventata in tutti i sensi e a tutti gli effetti patrimonio dell’umanità!
Ci piace contribuire a promuovere queste storie, specialmente alla vigilia di Ferragosto di questa rovente estate 2017, che rimarrà alle cronache non solo per il clima caldissimo ma anche per i tanti roghi che l’hanno resa ancora più bollente e rovente! E che in tanti luoghi dell’Italia in primis, dell’Europa meridionale più in generale, e non solo, hanno distrutto ettari ed ettari di boschi bellissimi con tutta la vita che gli stessi racchiudono!!!
E chissà che da queste storie qualcuno non riesca a imparare qualcosa… chissà!
Yacouba, l’uomo che ha fermato il deserto
ROMA – Ci sono storie straordinarie e invisibili che emergono quasi per caso. Se non fosse stato per il documentario “Searching for Sugar Man”, vincitore del premio Oscar, il cantautore americano Sixto Rodriguez avrebbe continuato a fare il muratore a Detroit inconsapevole del fatto che in Sud Africa, da oltre un ventennio, era considerato una vera e propria celebrità.
Yacouba Sawadogo, l’uomo che ha fermato il deserto piantando alberi
Scelse di fare il contadino negli anni ’70, in piena carestia del Sahel. Utilizzando una tecnica antica ha creato foreste e campi dove non c’era nulla. La sua storia coraggiosa e poetica è raccontata da Africa in occasione della Giornata mondiale dell’acqua
Jadav Payeng, detto Molai. Il ragazzo che ha creato una foresta – LifeGate
Nel 1979 un ragazzo di nome Jadav Payeng iniziò a piantare semi di bambù in un arido lembo di sabbia. Oggi è una foresta di 550 ettari popolata da specie in via di estinzione.
BUON FERRAGOSTO A TUTTI!