Nome botanico della specie: Cercis siliquastrum L.
Circonferenza tronco: 2,40 – 2,50 m misurata poco al di sotto di m 1,00 (risente della presenza di irregolarità del tronco); al di sopra del punto in cui abbiamo effettuato la misurazione il tronco si biforca.
Altezza pianta: 9,0 m (stimata)
Ampiezza chioma: 11,0 m (in periodo vegetativo, aprile 2021, dopo una gelata che ne ha ridotto la splendida fioritura)
Età: non conosciuta
Stato di salute (a vista): buono
Altitudine (m s.l.m.): 420
Rilevatore/autore della scheda: Biancarita Eleuteri con la collaborazione di Giampaolo Filippucci, Tiziana Ravagli
La redazione di MontagneAperte ringrazia Biancarita Eleuteri per la segnalazione di questo primo esemplare di siliquastro censito nel progetto ‘Patriarchi Verdi’.
Questo esemplare di siliquastro si trova in prossimità di una vecchia casa colonica immersa nel verde degli ulivi che definiscono ambiente e panorami delle colline ad oriente di Foligno.
Il siliquastro o albero di Giuda appartiene alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose), in particolare al genere Cercis dal greco ‘kerkís’, ‘navicella’, a cui il frutto (la siliqua) di questa specie sembra assomigliare.
Ce lo ha segnalato Biancarita nel mese di aprile 2021. Si raggiunge facilmente dal paesino di Carpello seguendo la strada che sale verso l’alta collina. Al bivio che (a destra) prosegue verso Rocca Deli, si lascia l’auto; un breve cammino lungo uno stradello sassoso che si inerpica a sinistra ci consente di raggiungere facilmente con un ampio giro tra gli olivi questo esemplare: bellissimo con il suo fitto intrico di rami che in questo periodo di primavera sorregge un’esplosione di fiori dall’inconfondibile tonalità rosa porporino intenso.
Una annotazione a margine: le linee guida ministeriali per l’inserimento del siliquastro tra gli alberi monumentali su base dimensionale fissano il valore della circonferenza a petto d’uomo (circa a 1,30 m dal p.c.) a 250 cm. Questo esemplare si trova al limite, probabilmente appena un poco al di sotto della citata dimensione. Ma chi avrà la possibilità di incontrarlo camminando tra gli olivi di questa zona apprezzerà sicuramente la segnalazione. Non sono frequenti in questa fascia dell’Umbria siliquastri di tali dimensioni. Quando abbiamo avuto modo di osservarlo aveva purtroppo subito da qualche giorno gli effetti della gelata tardiva che tanti danni ha prodotto anche a varie coltivazioni della Valle Umbra, ma la bellezza dell’esemplare appare immutata!