Nome botanico della specie: Prunus dulcis (Mill.) D.A.Webb
Nome popolare con cui l’albero è conosciuto localmente: mandorlo di Curasci
Circonferenza tronco: 2,8 m
Ampiezza chioma: 15,0-16,0 m (stimata)
Stato di salute (a vista): buono (la pianta necessiterebbe di una bella potatura per la presenza di alcuni rami secchi/seccaginosi)
Altitudine (m s.l.m.): 610
Rilevatore/autore della scheda: Giampaolo Filippucci, Alvaro Paggi, Tiziana Ravagli
Segnalato da: Angelo Velatta
Il bel mandorlo si trova nella proprietà del signor Mariano Tiburzi, che ringraziamo per la cortesia dimostrataci, consentendoci di censire la pianta per il progetto Patriarchi verdi, misurarla e fotografarla, e che ci ha anche raccontato un aneddoto sull’età (stimata) del Prunus.
Iniziamo proprio dal racconto, che conduce sino a noi i ricordi del nonno di Mariano; questi, nato nel 1906, aveva sempre in mente il bel mandorlo che vegeta quasi davanti alla porta di casa, al limitare del cortile, quasi aggettante sulla scarpata che divide la proprietà dalla strada sottostante: un mandorlo forte sulle radici che hanno generato nel tempo varie piccole piante ‘figlie’; un mandorlo che agli inizi del ’900 era già di grandi dimensioni (i ricordi del nonno di Mariano ci parlano di un esemplare grande ora come allora).
Un mandorlo che si veste di bianco a partire dal mese di febbraio, pronto a sfidare anno dopo anno, con i suoi fiori, i rigidi inverni della montagna nocerina, per donare tante mandorle che Mariano ci ha raccontato essere particolarmente buone. In tanta bontà è certamente racchiuso anche l’orgoglio di avere una pianta così bella e amata da tutta la famiglia, generazione dopo generazione.