Nome botanico della specie: Ginkgo biloba L.
Circonferenza tronco: 2,6 m
Altezza pianta: 20,0 m
Ampiezza chioma: 21,0 m
Stato di salute (a vista): buono
Altitudine (m s.l.m.): 380
Rilevatore/autore della scheda: Simonetta Bandini
L’albero, unico grande esemplare di questa specie che vegeta nello spoletino, si trova all’ingresso dell’Hotel dei Duchi.
Quest’area un tempo era occupata dal giardino dell’adiacente palazzo Ancaiani, costruito nella seconda metà del Seicento.
Le profonde trasformazioni avvenute in questa parte della città nel XIX e XX secolo ne hanno alterato l’assetto originario. Il ginkgo e i grandi pini domestici, poco distanti, sono i testimoni dell’antico giardino.
Si ringraziano per la disponibilità i proprietari dell’Hotel dei Duchi.
CURIOSITÀ BOTANICA. Il nome ginkgo ha origini giapponesi e significa ‘albicocca d’argento’, in riferimento all’aspetto dei semi, mentre l’aggettivo ‘biloba’ richiama la forma bilobata della foglia. Un nome curioso dato alla pianta nei primi anni della sua introduzione in Europa è ‘albero dei 40 scudi’, in riferimento al notevole costo sostenuto dagli importatori, o ‘albero di capelvenere’, per la similitudine delle foglie con la piccola felce omonima. Il ginkgo è considerato un fossile vivente, unico sopravvissuto della specie appartenente alla famiglia delle Ginkgoacee, di origini antichissime e proveniente dalla Cina. Dei primi esemplari introdotti in Europa si ha documentazione presso l’Orto botanico di Padova fin dal 1727. Il primo ginkgo piantato in Italia, circa nel 1750, è un esemplare maestoso che si può ammirare nell’Orto padovano: ha una circonferenza del tronco di quasi 4 m e un’altezza di oltre 17 m.