Campello sul Clitunno
I patriarchi verdi
- Aceri montani – Campello sul Clitunno, Pettino, via di Pettino
- Cipresso calvo delle paludi – Campello sul Clitunno, Fonti del Clitunno
- Faggio – Campello sul Clitunno, Pettino, fonte Morigo (1)
- Faggio – Campello sul Clitunno, Pettino, fonte Morigo (2)
- Olivo – Campello sul Clitunno, La Bianca
- Olmo – Campello sul Clitunno, via Tre Ponti
- Orniello – Campello sul Clitunno, Pettino, via di Pettino
- Roverella – Campello sul Clitunno, Fonti del Clitunno
- Roverella – Campello sul Clitunno, Fonti del Clitunno, antico frantoio Carletti
- Roverella – Campello sul Clitunno, La Bianca, via delle Macchiette
Il verde storico
Punti di interesse
LA BIANCA
LA BIANCA è sede comunale del municipio di Campello sul Clitunno; tra i monumenti di maggiore interesse ricordiamo il santuario dedicato alla Madonna della Bianca. Questo fu realizzato nel 1516 nel luogo ove, probabilmente, sorgeva una cappella eretta per celebrare un’immagine miracolosa della Madonna col Bambino. La chiesa, con pianta a croce latina, è sormontata da una cupola, mentre la torre campanaria è un’aggiunta del 1617. All’interno vi è un bell’affresco, databile circa al 1574, del pittore Fabio Angelucci da Mevale, raffigurante l’Incoronazione della Vergine.Vi possiamo anche ammirare altri due importanti dipinti del pittore Giovanni di Pietro, detto lo Spagna, distaccati e ricollocati nella sacrestia: una Annunciazione e una Natività [www.ecomuseocampello.it].
PICCOLA CHIESA VOTIVA DI SAN SEBASTIANO
La PICCOLA CHIESA VOTIVA DI SAN SEBASTIANO è nei pressi delle Fonti. Fu edificata nella prima metà del XVI secolo, dopo una terribile epidemia di peste che afflisse per diversi anni questa regione. All’interno sono presenti numerose pitture raffiguranti i santi Sebastiano e Rocco, tradizionalmente invocati in occasione delle pestilenze.
Ricordiamo, in particolare, sulla parete di fondo, una delle ultime opere dello Spagna, databile al 1528 circa: Madonna con il Bambino in gloria con i santi Sebastiano e Rocco [www.ecomuseocampello.it].
CHIESA ROMANICA DEI SANTI CIPRIANO E GIUSTINA
La CHIESA ROMANICA DEI SANTI CIPRIANO E GIUSTINA si trova lungo la ex strada statale n. 3 Flaminia. La chiesa fu eretta, probabilmente, nell’XI-XII secolo.
Appartenne ai monaci benedettini e certamente fu utilizzata come chiesa parrocchiale a servizio dei villaggi pedemontani del territorio di Campello. Nel XVII secolo fu incorporata alla pieve di Santa Maria e perse così ogni importanza, tanto che nel 1825 il parroco, don Lorenzo Sbiocca, decise di smantellarla per venderne i materiali e utilizzare il ricavato per restaurare la canonica della chiesa parrocchiale. L’interno era a un’unica navata, completamente affrescato in stile ‘giottesco’: degli affreschi risalenti al XIV-XV secolo non restano ormai che lievi tracce [www.ecomuseocampello.it].
I ruderi della chiesa sono stati restaurati nel 1995 a cura della Comunità montana dei Monti Martani e del Serano.
TEMPIETTO SUL CLITUNNO
Il TEMPIETTO SUL CLITUNNO è ubicato alla base del colle di Pissignano, lungo l’antica consolare via Flaminia; dal 25 giugno 2011 è inserito nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco ‘I Longobardi in Italia: i luoghi del potere’. Il sacello del Clitunno dedicato al Salvatore è un tempietto prostilo a pianta rettangolare in cui è racchiusa una cella raggiungibile tramite due piccoli portici posti ai lati del pronao. «Sulla fronte sono quattro colonne di reimpiego: le centrali, in breccia verde d’Egitto, sono decorate con un motivo a squame, a imitazione del fusto delle palme». La facciata è caratterizzata da splendide colonne coperte di foglie mentre l’architrave riporta, in caratteri maiuscoli romani quadrati, un’iscrizione invocante Dio. All’interno del Tempietto si possono ancora ammirare interessanti dipinti murali, considerati tra i più antichi dell’Umbria, che inquadrano l’edicoletta marmorea dell’abside [T. Mattioli,‘Tempietto del Clitunno’, Itinerari nella storia. Percorsi archeologici in Valle Umbra, 2015; www.ecomuseocampello.it].
CASTELLO DI PISSIGNANO
Il CASTELLO DI PISSIGNANO è conosciuto anche come Borgo San Benedetto. Il toponimo deriva da Piscinae Jani, formula che è contenuta anche in una lettera di Federico Barbarossa. Dalla pianura ne è immediatamente percepibile la forma triangolare tipica dei castelli di pendio, con il vertice a monte. Nel punto più alto dell’abitato troviamo i resti di quello che presumibilmente era il Palazzetto della Comunità; lo citiamo, in particolare, per la presenza di un’edicola votiva decorata da un’ampia cornice che racchiude un affresco in cui è raffigurata la Madonna seduta con il Bambino in braccio, di Fabio Angelucci da Mevale di Visso, databile al 1545. Un’iscrizione recita infatti ‘GRATIE MATER MISERICORDIOSA AD 1545’. Si tratta dello stesso autore che dipinse l’abside della chiesa di San Benedetto, all’interno del castello. Più in basso vi sono tracce di un altro affresco riferibile al secolo precedente, raffigurante una Madonna, tagliato dalla rampa di una scala [D. Natali,‘Campello sul Clitunno’, Edicole sacre nel territorio della Comunità montana dei Monti Martani e del Serano, 2008].
CASTELLO DI CAMPELLO ALTO
Il CASTELLO DI CAMPELLO ALTO è il più antico insediamento abitato del territorio. Fu fondato nel X secolo da Rovero di Champeaux. Il castello, ben conservato, ha una forma ellittica e sorge sulla sommità del colle ricoperto di olivi, lecci e conifere, a 514 m di altitudine in posizione dominante sulla Valle Umbra meridionale. Il centro abitato mantiene gran parte della struttura trecentesca. Ben conservati sono, in particolare, la porta di accesso al castello, l’apparato murario difensivo, il vecchio edificio pubblico e la chiesa dedicata a san Donato, il cui culto fu particolarmente popolare tra i Longobardi [www.ecomuseocampello.it].
COMPLESSO MONASTICO DEI BARNABITI
Il COMPLESSO MONASTICO DEI BARNABITI, detto anche dei Santi Giovanni e Pietro, si trova a pochi passi dal castello di Campello Alto e riunisce in un’unica struttura due conventi nati in epoche differenti. Sottoposto a restauri dopo il terremoto del 1997, il complesso è stato riaperto come casa di accoglienza e di preghiera. La struttura conserva interessanti testimonianze artistiche medievali e rinascimentali, quali un Crocifisso con Santi del Maestro di Fossa, sovrastato da una Natività, di epoca posteriore, e dal Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria. Si conservano pure affreschi attribuiti al Maestro di Eggi (Maria con Bambino in trono) e una Madonna della Misericordia attribuita al pittore Giovanni di Pietro detto lo Spagna (1450 circa – Spoleto, 1528), allievo del Perugino [www.ecomuseocampello.it].