La realizzazione del parco Regina Margherita risale alla metà del XIX secolo allorquando con l’Unità d’Italia numerose proprietà della chiesa furono trasferite allo Stato. Il convento dei frati Cappuccini intitolato a Sant’Antonio, realizzato intorno al Cinquecento, e tutta l’area verde di pertinenza dei frati, chiamata fin dall’epoca Selva dei Cappuccini, passò così prima al Demanio dello Stato poi al Municipio di Assisi. Di estensione molto più ampia dell’attuale, quest’area fu destinata a giardino intorno agli anni 1880 e nel 1883 iniziarono i lavori di sistemazione a opera dell’ingegnere Alfonso Brizi. Per gli assisani il giardino divenne il ‘Pincio’ in onore di quello (ben più conosciuto) presente a Roma. Intorno agli anni Venti del Novecento il giardino si ridusse ancora di dimensione a causa della costruzione del Convitto nazionale ‘Principe di Napoli’ e dell’allargamento della via Umberto I. La dedica del parco alla Regina Margherita avvenne nel 1903, in occasione di una visita della stessa sovrana nella città di san Francesco. Il parco si presenta come un insieme di terrazze sovrapposte con vialetti e boschetti che includono un teatro e un piccolo laghetto; l’arredo è ricco di sedili, aiuole e fontane e di un insolito monumento chiamato Monumento al cane, il cui basamento riporta la dicitura «Latrai a ladri ed agli amanti io tacqui / onde a Messere ed a Madama piacqui». Accanto vi dimora un alto pino nero nominato Pino del Monumento al cane. Attualmente vi si accede da via Umberto I e ospita numerose specie di piante anche se l’essenza principale è rappresentata dal leccio, la pianta per eccellenza che costituiva l’antica Selva dei Cappuccini e che fa parte naturalmente della vegetazione del monte Subasio.
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