Assisi
I patriarchi verdi
- Biancospino comune – Assisi, Vallonica, monte Subasio
- Leccio – Assisi, Eremo delle Carceri (1)
- Leccio – Assisi, Eremo delle Carceri (2)
- Pini domestici – Assisi, Petrignano, via dei Pini
- Rosmarino – Assisi, Rocca Sant’Angelo
- Roverella – Assisi, Capodacqua di Assisi, via Pieve di Sant’Apollinare
- Roverella – Assisi, via Lorenzo Perosi
- Roverella – Assisi, via San Masseo
- Tasso – Assisi, via Borgo Aretino
Punti di interesse
SITO NATURA 2000 ‘FOSSO DELL’EREMO DELLE CARCERI’
SITO NATURA 2000 ‘FOSSO DELL’EREMO DELLE CARCERI’ (Monte Subasio) IT5210030, piccolo sito di valore e interesse comunitario che si estende su una superficie di circa 50 ettari. La lecceta di alto fusto che qui vegeta è una delle più importanti dell’Italia centrale, soprattutto per la presenza di alberi secolari e per la grande omogeneità della comunità vegetale.Tra la fauna segnaliamo il granchio di fiume (Potamon fluviatile Herbst), specie in progressiva rarefazione, e l’occhiocotto (Sylvia melanocephala Gmelin), passeriforme poco comune la cui presenza è strettamente legata alla macchia mediterranea. Il bosco è stato interessato da interventi che ne permettono una bella godibilità ai fini del turismo sostenibile, grazie anche a una rete di sentieri e percorsi interni, attrezzati nel rispetto della natura del luogo e volti ad assicurarne la piena agibilità ai visitatori. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dei lavori [Perugia, 26 settembre 2013], portati a termine dalla Comunità montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, il padre Custode dell’Eremo delle Carceri, frate Ambrogio, ebbe modo di ricordare che questa antica lecceta: «È un esempio perfetto di come coniugare architettura e natura, la pietra dell’Eremo con il bosco, in un’armonia che non ha soltanto una valenza francescana e religiosa, ma induce comunque il visitatore alla riflessione e alla meditazione, al ‘guardarsi dentro’ per il recupero di quei valori che oggi, spesso, si sono perduti […]».
ASSISI
ASSISI è ricca di un patrimonio storico e artistico di notevole interesse, basti ricordare il tempio romano di Minerva (I secolo a.C.), l’antico Foro, le domus romanae di Properzio e del Lararium.
Il processo di urbanizzazione del colle su cui sorge Assisi iniziò a delinearsi tra il V e il IV secolo a.C. per giungere a una reale consistenza in età repubblicana. La trasformazione in centro urbano fu probabilmente favorita dalla posizione geografica, allo sbocco di valli fluviali e strade di collegamento con la montagna che favorirono gli scambi transappenninici.Tutto il materiale epigrafico, che fornisce importanti, a volte curiose, notizie sulla vita pubblica e privata degli abitanti di Asisium, è conservato nel Museo e Collezione Archeologica in via Portica, nei pressi del tempio così detto di Minerva. L’impianto urbanistico segue l’andamento naturale del terreno e, in conseguenza di ciò, fu organizzato attraverso la realizzazione di ampie terrazze degradanti dalla quota più alta (Rocca Maggiore) fino a quella più bassa (complesso del Vescovado).
I monumenti più significativi sono tutti all’interno o a ridosso della poderosa cinta muraria, in ampi tratti perfettamente conservata.
Il tempio, l’anfiteatro, le ricchissime domus gentilizie raccontano di una città il cui splendore, fatta eccezione per alcuni episodi devastanti come l’assedio e la distruzione da parte dei Goti di Totila (545 d.C.), è rimasto praticamente intatto attraverso i secoli [R. Orsini,‘Assisi, Asisium’, Itinerari nella storia. Percorsi archeologici in Valle Umbra, 2015].