Proponiamo un aspetto particolare della verde Umbria, scrigno di biodiversità: i ‘Castagneti di Morro’ SIC-ZSC IT5210079 della rete ecologica Natura 2000. Questo sito interessa l’alta valle del fiume Menotre, in prossimità del centro abitato di Morro, a un’altezza media di riferimento di 850 m s.l.m., compresa tra la quota massima di 900 m e la minima di 835 m. Si tratta di una piccolissima area submontana, caratterizzata dalla presenza di formazioni forestali a castagno con vari esemplari secolari. Le aree circostanti sono rivestite da boschi di carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.), dell’associazione Scutellario-Ostryetum carpinifoliae e da cespuglieti a ginepro comune (Juniperus communis L.). Tra le specie animali di interesse comunitario segnaliamo la farfalla Euphydryas aurinia Rott., un invertebrato di cui all’allegato II Direttiva 92/43/CEE. Nella relativa scheda della Regione Umbria leggiamo:
«Questi castagneti costituiscono uno degli ultimi nuclei a Castanea sativa Mill. presenti nel settore centrale dell’Appennino umbro e quindi assumono un particolare valore ed interesse fitogeografico e storico, oltre che paesaggistico ed economico (nel passato queste formazioni avevano un importantissimo ruolo nella vita delle popolazioni montane).
La presenza di alcuni alberi secolari, nonché di specie erbacee ed arbustive di sottobosco, ne aumenta, inoltre, il valore naturalistico».
I SIC (Siti di Interesse Comunitario), insieme alle ZPS
(Zone di Protezione Speciale), costituiscono l’impianto della rete ecologica Natura 2000 concepita a livello europeo al fine di salvaguardare la biodiversità attraverso azioni di conservazione degli habitat naturali di specie animali e vegetali di interesse comunitario. SIC e ZPS non sono aree protette nel senso tradizionale del termine, ma nascono e sono regolamentate con le modalità previste dalla Direttiva Comunitaria n. 79/409, conosciuta come ‘Direttiva Uccelli’, e dalla Direttiva Comunitaria n. 92/43, conosciuta come ‘Direttiva Habitat’. Le due Direttive obbligano alla conservazione di tutte le specie di uccelli viventi allo stato selvatico e dei loro habitat naturali e di molte specie animali e vegetali di interesse comunitario, attraverso l’adozione di specifici piani di gestione dei siti e degli habitat dove sono presenti le specie animali e vegetali da tutelare. In Umbria le Direttive Comunitarie hanno trovato applicazione con l’approvazione, da parte della Giunta Regionale, dei piani di gestione dei SIC redatti con il coinvolgimento delle Comunità montane, del Comune di Foligno, degli zoologi e dei botanici delle Università di Perugia e Camerino, nonché di professionisti esterni di documentata esperienza e conoscenza del territorio regionale. La piena e definitiva attuazione dei Piani di Gestione prevede l’approvazione delle specifiche misure di conservazione da parte del Ministero dell’Ambiente e la conseguente designazione dei SIC come Zone Speciali di Conservazione (ZSC).Tale passaggio diventa fondamentale per la piena attuazione della rete ecologica Natura 2000 che ha come obiettivo quello di arrestare la perdita di biodiversità in Europa entro il 2020.
Le ZSC attualmente designate in Umbria sono 95, a cui corrisponde una superficie di 102.981 ettari [Sentieri di Mezzo 2014; www.ambiente.regione.umbria.it].
- Sentieri di Mezzo,T. Ravagli, D. Rapastella, A. Paggi, G. Finamondi, Filippucci (a cura di), Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, CAI Sezione di Foligno, GAL Valle Umbra e Sibillini, Collezione ‘happy hours’, Collana ‘Montagne di Libri’, Terni 2014
- E. Orsomando, B. Ragni, R. Segatori, Siti Natura 2000 in Umbria – Manuale per la conoscenza, Regione dell’Umbria, Perugia 2004
- www.ambiente.regione.umbria.it
TIZIANA RAVAGLI, GIAMPAOLO FILIPPUCCI, ALVARO PAGGI
