Gualdo Cattaneo
I patriarchi verdi
Punti di interesse
CERALTO
CERALTO è uno dei tanti castelli che punteggiano il territorio comunale di Gualdo Cattaneo.
Secondo alcuni studiosi questo nome rimanda al culto della dea romana Cerere, mentre altri ritengono che il toponimo potrebbe derivare dalla ricchezza degli ambienti naturali circostanti, ove sono presenti tanti boschi di querce e cerri; questa ipotesi, in particolare, sembra potersi dedurre ricordando l’antico toponimo popolare di ‘Cerralto’. Il castello fu distrutto intorno al 1311 durante le lotte fra Todi e Perugia; passò poi a Todi e nel 1496 sotto la giurisdizione di papa Alessandro VI. Nel 1512 tornò di nuovo a Todi, come attesta lo stemma con l’aquila sulla porta del castello. Nel 1861, infine, fu unito a Gualdo. Fra il bivio che porta al sito dove è radicato il leccio di Ceralto e il castello, si trova una piccola edicola sacra dedicata alla Madonna del Soccorso. All’interno l’affresco riproduce una Madonna con Bambino circondata da san Sebastiano sulla sinistra, sant’Antonio Abate e san Michele Arcangelo sulla destra.
Una scritta gotica riporta l’anno 1450 e la firma dell’autore Bartolomeo da Miranda.
MARCELLANO
MARCELLANO, situato a 396 m s.l.m., con gli altri castelli del territorio fa da corona al centro municipale di Gualdo Cattaneo. Le origini di Marcellano si possono far risalire al XII secolo, anche se la tradizione popolare lo vuole fondato dalla Gens Marcella (della XLI Legione Romana). Fu teatro di scontri fra Guelfi e Ghibellini fino a quando non tornò all’obbedienza di Todi.Verso la fine del ’500, grazie al vescovo Ancaiani e alla nobile famiglia dei Cori, Marcellano si abbellì di chiese e opere d’arte. Con l’unità d’Italia passò sotto la giurisdizione di Gualdo Cattaneo. Il territorio è inserito nella Strada del Sagrantino, itinerario che unisce idealmente varie aziende agricole dei comuni di Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi. Durante le festività natalizie, Marcellano si anima grazie a un Presepe vivente che richiama fedeli e turisti dall’Umbria e non solo. Di particolare pregio storico e architettonico sono anche la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea (XVI secolo) e la chiesina della Madonna del Ponte (XVI secolo). Ricordiamo, infine, il sito dell’antica abbazia di Sant’Angelo Sconsolo (XII secolo), purtroppo in stato di abbandono.
GUALDO CATTANEO
Del castello di GUALDO CATTANEO si hanno notizie fin dall’anno 975, quando l’imperatore Ottone II di Sassonia lo concesse in feudo a Edoardo Cattaneo, conte germanico, dal quale deriva l’appellativo ‘Wald’ che significa bosco. La sua posizione strategica al di sopra della valle del Tevere e di quella spoletina fu motivo di lotte e controversie fra Spoleto e Foligno, fino a quando fu acquistato dai Trinci di Foligno. Nel 1493, papa Alessandro VI, della famiglia Borgia, lo cedette alla città di Foligno, di cui rimase «luogo baronale, ovvero feudo» fino allo scioglimento dei feudi stessi (1816) nello Stato pontificio [La Montagna di Foligno 2007].
Dal 1816 tornò allo Stato della chiesa che lo mantenne fino al 1860, quando anche questo territorio entrò a far parte del Regno d’Italia.
All’interno di Gualdo Cattaneo ricordiamo vari edifici storici di notevole interesse: la Rocca della fine del XV secolo; la chiesa di Sant’Agostino, risalente al 1136, che conserva un bel soffitto ligneo a capriate, una Crocifissione della scuola di Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno, un affresco del XV secolo e una tavola dipinta di Maestro Bastiano databile al secolo precedente; la chiesa parrocchiale dedicata ai santi Antonio e Antonino, con una splendida cripta romanica destinata ad accogliere le reliquie dei santi titolari; la chiesa romanica di Sant’Andrea.
PICCOLI E SUGGESTIVI CASTELLI
Tutto il territorio di Gualdo Cattaneo è disseminato di PICCOLI E SUGGESTIVI CASTELLI immersi nel verde dei boschi, tra colline olivate o coltivate a vite; possono essere visti percorrendo un itinerario di circa 50 km. Oltre a Ceralto e Marcellano, già brevemente descritti in queste pagine per gli alberi monumentali presenti nelle loro vicinanze, sono di particolare interesse anche Barattano, Cisterna, Grutti, Pomonte, Pozzo, San Terenziano, Saragano, Torri e il diruto castello di Speltara.