Trevi. Breve «viaggio» alla scoperta della viabilità storica che esce da Trevi e in particolare da piazza del Lago e dalla porta omonima – # 07 – LA VIABILITÀ STORICA (sesta parte)

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LA VIABILITÀ STORICA – sesta parte
ALTRE STRADE…
Dalla Madonna delle Lacrime si poteva scendere alle frazioni di pianura e al territorio di Montefalco con diverse strade.
Due di queste portavano verso il molino in località Faustana e quindi alla «strada romana»…

  • la prima è quella che nel Catasto gregoriano è indicata come «Strada Comunale detta del Mulino», attualmente una carrareccia non asfaltata; questa strada si congiungeva anche con la «Comunale detta Bocca del Termine» che, come abbiamo già ricordato, scendeva direttamente dalla porta San Fabiano o di Santa Chiara. Da questa stessa porta era altresì possibile arrivare in pianura percorrendo la strada «Comunale di Cannaiola» (40).
  • La seconda (che al tempo in cui fu redatto il Catasto gregoriano era probabilmente di secondaria importanza) è l’attuale strada asfaltata che scende a Pisciano – Colle Basso.
  • Una terza strada, infine, precisamente quella che Durastante Natalucci chiama la «strada di Spoleto», proseguiva dalla chiesa della Madonna delle Lacrime verso la Croce di Bovara.
(40) Denominazione inserita nel Catasto gregoriano.

Siamo, dunque, giunti al termine del nostro racconto con la viabilità che collegava Trevi a Spoleto

«Per essere strada regia e in grazia della Comunità la strada che da Trevi conduce a Spoleto, dalla parte superiore verso la chiesa della Croce di Bovara e Carciano (41), alla volta della Chiesa Tonda; che pure è carrozzabile e si mantiene da’ possessori aggiacenti, dalla balia di S.Emiliano e dalla medesima villa di Bovara» (42).

(41) Nella cartografia IGM questo toponimo è indicato come Corciano.
(42) D. NATALUCCI, Historia … di Trevi, pag. 392.

Anche questa viabilità si collegava, inevitabilmente, alla «strada antica romana» confermando quanto abbiamo già indicato all’inizio del nostro lavoro sull’importanza strategica della via Flaminia nelle sue varie declinazioni, dalla più antica alla più moderna.

Ancora una volta ci avvaliamo delle sintetiche ed efficaci descrizioni dello storico trevano, che ci ha accompagnato con il suo incredibile racconto storico lungo tutto il corso di questo breve studio…

«Venendo prima da detta città [Spoleto] verso il molino di Beroide, per retta linea, ai 3 ponti ed al ponte del Clitunno cognominato Ponte Maggiore. Atteso l’obbligo di doversi mantenere dal Comune con certo salario destinato per quelli [che] vi andavano coj somari» (43).

(43) D. NATALUCCI, Historia … di Trevi, pag. 392.

L’antica strada romana con le sue varie declinazioni ha attraversato la valle trevana accarezzando un territorio dai tratti splendidi e ricchi di panorami di rara suggestione che ha saputo incantare nei secoli tanti viandanti, pellegrini e visitatori.
Ricordando che abbiamo iniziato questa nostra relazione come un viaggio, nello stesso modo ci piace concluderla con una annotazione che richiama alla mente il cammino, la scoperta e, appunto, i viaggiatori.

Sul finire del XVI secolo l’idea innovativa di un viaggio di istruzione cominciò a diffondersi in Europa tra le classi ricche per avviare i giovani rampolli a un nuovo modo di intendere la cultura; questo viaggio, pur praticato da tempo, alla fine del secolo successivo si configurò come istituzione e diventò la tappa privilegiata di un «tour» che si incarnò nella moda del «viaggio in Italia» che i figli dell’aristocrazia europea, gli artisti, i fini animatori di salotti culturali in patria iniziarono a intraprendere con regolarità. Fu così che moltissimi viaggiatori si trovarono a percorrere anche la nostra valle come tratto del loro personale Grand Tour e presero a ricordarla nei loro scritti in modo amabile o appassionante.

Per quasi tutti, comunque, e qui concludiamo davvero…

«... Il percorso da Foligno a Spoleto è uno dei più belli di tutto il viaggio. Questa regione ha qualcosa di dolce e allo stesso tempo di grandioso e romantico» (44).
(44) Commento di Karl Philipp Moritz, scrittore e insegnante di Berlino, che transitò nella nostra valle, diretto da Loreto a Roma, alla fine di ottobre del 1786, in Reisen eines Deutschen in Italien in den Jahren 1786 bis 1788, Berlin 1793, tratto da ALBERTO SORBINI La Via Flaminia, Editoriale Umbra, ottobre 1987.
Ricostruzione cartografica e legenda
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