Trevi. Breve «viaggio» alla scoperta della viabilità storica che esce da Trevi e in particolare da piazza del Lago e dalla porta omonima – # 05 – LA VIABILITÀ STORICA (quarta parte)

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LA VIABILITÀ STORICA – quarta parte
ALTRE STRADE…
Rimanendo in questa porzione di territorio, al fine di comprendere la viabilità comunale (antica e moderna) è utile annotare che da Collecchio – Santa Maria in Valle una strada saliva verso le frazioni montane di Manciano e Ponze. Da quest’ultima località, in particolare, il tracciato stradale passava nei pressi di Raticosa e fonte Varnuccio, per giungere a Cupoli e quindi nel territorio montano di Foligno: nella «Mappa originale di Cupoli» del Catasto gregoriano questa strada era indicata, infatti, come «Strada che conduce a Trevi». Per inciso, ricordiamo che nel Gregoriano la «Mappa originale di Cupoli» era ascritta al territorio della Provincia dell’Umbria, Delegazione di Perugia, «Governo di Fuligno», «Comune di Fuligno».

Il confronto tra il Catasto gregoriano, la cartografia IGM e le foto aeree o satellitari più recenti continua ad essere molto interessante esaminando la viabilità che esce da Trevi sia verso Spoleto, sia verso Coste e Coste San Paolo.

Annotiamo innanzitutto che da porta del Lago la strada principale partiva in prossimità del tratto orientale delle mura di Trevi, costeggiava il muro di recinzione di villa Fabri, per dividersi, successivamente, in tre diramazioni che possiamo semplificare come di seguito riportato.

  • La prima, che nel tratto iniziale può essere ricondotta all’attuale via delle Grotte, scendeva verso la zona della chiesa della Madonna delle Lacrime e da qui proseguiva per Bovara e Borgo.
  • La seconda conduceva alla chiesa-convento dei Cappuccini, costruita nel XVI secolo, passando praticamente per l’attuale via Orto degli spiriti. Prospiciente al punto in cui la strada si divideva (29), era stata edificata una chiesa da parte dell’Università dei Sartori, nota anche come la «Chiesola» (30), oggi non più esistente, documentata come piccolo sacello sin dal 1506 e poi ampliata nel 1606. La via che saliva al Convento era ben evidente sino a questa costruzione, da qui e sino a Coste San Paolo diventava una strada-fosso che risaliva la costa prima al margine del bosco dei Cappuccini, quindi tra gli ulivi e i campi. Oggi, se dal Cimitero storico di Trevi prendiamo la via diretta che si inerpica verso Coste San Paolo, possiamo ripercorrere tratti dell’antica viabilità che tuttavia si perde tra varie strade forestali e tratturi a servizio degli uliveti. La strada dei Cappuccini fu iniziata «a fare circa il 1625, dandole il sito del suo oliveto Durastante Natalucci» (31). Lungo questa via, in località Sant’Antonio, fu costruita un’edicola campestre nota come la «Cappelletta» (32), con tetto a doppia falda. Fino ai primi anni ’70 del Novecento il tetto avanzava sino a coprire completamente la strada antistante. Con la costruzione della circonvallazione a monte dell’abitato di Trevi (33), il piano stradale è stato abbassato con conseguente distruzione della tettoia e riduzione dell’avancorpo della cappella. Ai lati del manufatto, particolarmente verso monte, si nota ancora un intonaco molto fine, ultimo avanzo del rivestimento interno dell’acquedotto medievale (1270 ca.) che in questo tratto risulta completamente distrutto. La «Cappelletta», infatti, fu costruita sopra il tracciato dell’antico acquedotto medievale, in corrispondenza di un chiusino d’ispezione. Di questa costruzione oggi rimane solo una nicchia con poche decorazioni votive, ove un tempo era raffigurata un’immagine sacra. Nel XIX secolo nella «Cappelletta» fu inserita una statua di sant’Antonio a grandezza naturale che in seguito fu spostata nella chiesa di San Francesco a Trevi (34).
  • La terza era la strada principale per Coste, indicata, infatti, nel Gregoriano come «Comunale per Coste e Pettino». Coincide con quella che attualmente chiamiamo, non a caso, la «strada vecchia per Coste». Oggi la via si snoda davanti agli impianti sportivi e sale ripidamente verso la pineta e lo slargo con i caminetti, ove troviamo un ulteriore crocicchio di strade (questo è il luogo indicato popolarmente come lo «spiazzone di Coste»). Lungo questa strada vi sono due incroci principali. Il primo (35) lo rileviamo alla quota di circa m 589 s.l.m. Un ramo di questa biforcazione sale verso la Pineta mentre l’altro si dirige verso Coste San Paolo. Seguiamo ora il primo di questi rami. In corrispondenza del luogo già denominato lo «spiazzone» si individua il secondo incrocio:
    § una strada sale verso Coste e quindi verso Case Bosco, Case Valle, ecc.
    § una seconda si dirige verso la sorgente nota come Renacciola e prosegue in direzione di Rio Secco, San Paterniamo e il territorio di Sellano
    § una terza via procede verso Coste San Paolo
(29) Probabilmente era edificata al centro del bivio delle due strade (quella per i Cappuccini, appunto, e l’altra per Coste San Paolo), davanti all’attuale casa Checcarelli: nel 1713, passata di nuovo in mano all’Università dei Sartori, furono chiuse le porte laterali sulle strade per farne una solamente «ristorandola nel tetto e commutandola nel ordine della porta, serrate le piccole porte che l’esistevano à lati delle due strade» (D. NATALUCCI, Historia… di Trevi, pag. 173).
(30) Quasi certamente si tratta della stessa chiesa che in alcuni testi è ricordata con l’intitolazione a Sant’Omobono, protettore dei mercanti, dei lavoratori tessili e dei sarti. Vissuto a Cremona nel XII secolo, Omobono era un negoziante che mosso dall’amore per i poveri si prodigò in favore dei fanciulli abbandonati.
(31) D. NATALUCCI, Historia … di Trevi, pag. 210.
(32) Ivi.
(33) La così detta «Panoramica», che qui incrocia la via del Cimitero.
(34) F. SPELLANI «Trevi» in Edicole sacre nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, scheda 470 pag. 385.
(35) Questo bivio è oggi reso evidente da un muretto di sostegno con riprodotta una croce.

Da Coste San Paolo la strada s’inerpicava piuttosto ripidamente in direzione del toponimo «lago delle Vecchie» – casetta Ciccaglia. Oggi vi transita un itinerario escursionistico indicato dai segnavia bianchi e rossi del Club Alpino Italiano. Da qui proseguiva (e prosegue) verso la valle di Sant’Angelo, per giungere a Pettino. Ricordiamo che il territorio di Pettino appartenne al Comune di Trevi fino al 1929, anno in cui fu unito al municipio di Campello sul Clitunno, da poco ricostituito. Per inciso, annotiamo che il riferimento a Pettino è molto interessante perché da questa località partiva un importante collegamento con l’antica via della Spina, tutt’ora percorribile.

Ricostruzione cartografica e legenda
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