Trevi

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Trebiae è un centro sorto lungo il braccio orientale della via Flaminia d’epoca romana e per questo viene menzionato, fino ad epoca tarda, negli itinerari stradali romani.

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Trevi, qualche notizia in più

Trevi si presenta ai nostri occhi com un insieme di case e palazzi abbarbicati alla collina che scende come estrema propaggine del monte Serano, insinuandosi con i suoi contrafforti rocciosi nel verde argenteo della costa olivata.

Una città ricca di storia, arte e cultura, conosciuta e ammirata ovunque, una delle più apprezzate città dell’olio, forse la più fotografata città dell’Umbria.
Un centro la cui origine si perde nella notte dei tempi: autori latini la descrissero come città degli Umbri, ma nel suo territorio stanziarono anche civiltà preistoriche a partire almeno dal paleolitico.
Durastante Natalucci, grande storico trevano, scrisse che l’antica Trevi si estendeva principalmente nella pianura, laddove oggi sorge l’antica e bellissima chiesa di Santa Maria Pietrarossa e il piccolo nucleo abitato che la circonda.
Acquistò grande rilevanza in età imperiale, quando fu ripristinata l’antica via Flaminia e in pianura si sviluppò una vera «civitas» con edifici monumentali di cui si trovano ancora interessanti resti. Sul colle, ove sorge la città attuale, seguitò a esistere l’antica arce fortificata contrassegnata da robuste mura del I secolo a.C., tutt’ora visibili tra i vicoli che risalgono dalla piazza verso la cima del colle. Una tradizione vuole che in questo punto, il più alto della città, sorgesse il tempio dedicato a Diana Trivia, fatto abbattere da san Feliciano.
Oggi vi è edificata la chiesa di sant’Emiliano martire, primo vescovo della comunità cristiana trevana che subì il martirio nel 303 (o 304) sotto Diocleziano e Massimiano.
I trevani lo elessero ben presto quale loro patrono e lo onorano ancora oggi il 28 gennaio. La festa del Santo è preceduta il 27, intorno alle ore 18:00, dalla processione dell’Illuminata, la più antica del genere della nostra regione.
Sulla facciata laterale dell’antica chiesa, notiamo la presenza di un portale chiuso sovrastato da una statuetta marmorea di sant’Emiliano, forse risalente al XII secolo.
Il nome di Trevi deriva, probabilmente, dal termine umbro «trebeit» con il significato di agglomerato urbano.
Prima della distruzione del 1214 ad opera di Diepoldo, duca di Spoleto, Trevi ebbe giurisdizione su gran parte della valle fino ai Monti Martani.
Fu sede di diocesi fino all’inizio del XX secolo, gastaldato longobardo e infine libero comune.
Subì il dominio di vari capitani, fino al 1438 fu soggetta ai Trinci di Foligno e infine tornò sotto il dominio papale, seguendo le sorti dello Stato pontificio sino all’unificazione del Regno d’Italia.
Tra il basso Medioevo e il Rinascimento conobbe il suo periodo di maggiore splendore: fu vivacissimo centro commerciale, e città ricca di una attività culturale degna di agglomerati urbani ben più grandi e popolosi.
Per conoscere ancora di più sulla storia di Trevi: www.protrevi.com a cura di Franco Spellani, da cui abbiamo tratte anche queste notizie.

Tratto da ‘Topographia statistica dello Stato Pontificio, ossia, Breve descrizione delle città e paesi loro malattie predominanti commercio, industria, agricultura…’

COMPILATA DAL CAV. ADONE PALMIERI – PARTE QUINTA, PROVINCIE DI SPOLETI E CAMERINO, ROMA 1859, DALLA TIPOGRAFIA FORENSE

[Digitized by the Internet Archive in 2014: archive.org/details/topographiastati02palm]

[…] Questa parte dello Stato Pontificio circoscritta ad est dalla Provincia di Ascoli, e dal Regno delle due Sicilie, al nord dalle Delegazioni di Perugia e di Camerino, al sud da quella di Rieti, e all’ovest da quella di Orvieto e dal Tevere, è lunga miglia romane 56 e 35 metri, incominciando alla sinistra (testala) del Ponte Felice ( V. Parte 3. pag. 81 ) ove confina il territorio di Otricoli colla Provincia di Rieti, e termina a Torre Mattige, punto divisorio fra i confini di Trevi e la Perugina Delegazione.

[…] Grandi sono le valli del Maroggia, e del Nera contornata dai monti che si distaccano dalla Sibilla.

[…] [11] Ha poi Spoleti per Appodiati Arezzo, o Palazzo, Cerqueto, Messenano, Torre S. Severo.
Ha sotto le Comuni di Campello, di Cerreto, di Castel S. Felice, di Castel S. Giovanni, di Castel Ritaldi, di Ceselli, di Ferentillo, di Meggiano, di S. Anatolia, di Scheggino, di Vallo.
Nella sua Delegazione ha i Governi di Bevagna, di Monte Falco, di Trevi, ed i Distretti non meno di Norcia, di Trevi.

[…] [46] GOVERNO DI TREVI NELL’UMBRIA

Dall’antico Trebi edificato 450 anni prima di Roma, e distrutto nella prima invasione dei Barbari quasi anfiteatro sull’apice e pendìo meridionale di colle scosceso, diramalo dal monte Petino, e congiungentesi all’Est con tale alla appenninica montagna, in spaziosissimo ed ameno orizzonte che domina tutta l’Umbra valle, surse l’odierna città di Trevi pocolungi dalla corriera via Flaminia che conduce da Foligno distante miglia 6 al nord, a Spoleti lontano ad Est 12 miglia.
La sua chiesa primaria, un dì Vescovile, oggi insigne Collegiata con bell’organo, è sotto il titolo di S. Emiliano Protettore, la cui popolare Festa solennizzasi il 28 Gennajo, ed è decorata di un Capitolo di 3 Dignità, 18 Canonici, e 6 Mansionari. Vi si osservano 3 altari di travertino con bassi rilievi del 500.
Essendo pure Parrocchia, vivono sotto essa 1012 anime riunite in 253 famiglie in 244 case.
In altra Parrocchia di S. Maria delle Lagrime, ove risiedono i RR. PP. del SS.mo Salvatore, abitano 427 individui, o famiglie 99 in case 98, e nella chiesa vi si ammirano pitture a fresco, il Presepio di Pietro Perugino, la Deposizione dello Spagna, e vi sono pregevoli Depositi, e marmi.
Un superbo affresco è pure nella chiesa dei PP. Riformati di S. Martino; essendovi in Trevi oltre il suddetto, altri 7 Organi nelle Chiese diverse, e bella assai è pur quella dei PP. Conventuali.
Ma sonovi anche altre 12 Parrocchie esterne, le quali sono Frazioni di Trevi istesso, e sono
Bovara ove soggiornano 630 abitanti in 131 famiglie in case 129
Cannajola che conta 571 individui in famiglie 111, in 114 case
Coste ove sono 298 dei primi, 56 delle seconde, delle terze 56
Manciano 148, 33, 33
Matigge 417, 80, 80
Parrano 230, 48, 48
Picciche 211, 41, 41
Pigge 290 delle prime, 61 delle seconde, delle terze pur 61
Pittino 114, 19, 19
Ponze anime 27, famiglie al solito 6, case 6
S. Maria in Valle 483, 101, e 101;
ed infine S. Lorenzo con 225 persone, 46 famiglie in 46 abitazioni.
Tanto che se tutto il Governo di Trevi conta anime 7490, il solo Trevi viene popolato da 5083 individui, che formano 1088 famiglie in 1076 case, soggiornando cioè 1439 persone entro l’abitato, e 4044 nelle indicate Parrocchie del contado.

In deliziose alture fuori della città rimangono i PP. Cappuccini, ed i Riformati, ed in fondo alla valle sorge il grande Monastero degli Olivetani con annessa suntuosa chiesa che è detta S. Maria delle Lacrime.

Salubre è il clima di Trevi; nella parte superiore della città domina il Nord Est; nella meridionale il Sud.
Vi regnano mali acuti, e nella campagna le febbri di accesso.
A curare tali affezioni il Comune accorda a 2 Medici l’annuo onorario di scudi 300 per ciascuno coll’obbligo di tenere il cavallo, al Chirurgo 242 scudi, 40 alla Ostetrica, e vi sono due Farmacìe.
Ne mancavi il civile Spedale, l’Ospizio pei Cronici, un Monte di pietà, un’Orfanotrofio per le fanciulle povere, alle quali si dispensano 4 annue dotazioni di scudi 30 l’una, e le 3 Maestre Pie istruiscono le ragazze nel menzionato Orfanotrofio.
Evvi pure il Collegio Lucarini per 36 Alunni colle scuole pubbliche dai primi elementi a tutta la Filosofìa, oltre di non mancarvi le notturne Scuole.
Vi esiste una Filanda di seta, 3 Mole a grano, in una delle quali sonovi 7 macine.
Nel territorio della superficie di romane rubbia 4283, ove giacciono 32 mole da olio con motore animale, raccolgonsi cercali di ogni qualità, ma alle volle se ne scarseggia, abbondandovi però olio, e vino.
Rapporto ai boschi non vi sono che macchie cedue; e ottima acqua potabile esiste entro I’incasato della città derivante da piuttosto lontana sorgiva.
Entro il solo Trevi effettuatisi circa annui sponsali 14, nascono 38 persone, ne muojono 34.
Le Famiglie più ricche e distinte sodo Arredi, Antonini, Bartolini, Brunamonti, Ciccaglia, Martinez, Nalalucci, 3 famiglie Natalini, Paglioni, Parriani, Stocchi, Ubaldi, Valenti.
Fra gli uomini più chiari recenti, si nota il Dottor Talianini già primario Medico di Ascoli, distinto Omeopatico, ed il Maestro di musica Tiberio Natalucci.
In Trevi rifatta città nel 1781 da Pio VI, vi sono 2 pingui Fiere nel 5, e 12 Agosto, e come Fiere sono i settimanali mercati dal 1 Ottobre fino alla seguente Pasqua.

Dal Governo di Trevi dipendono le due Comuni di Monte Santo, e Sellano.

Note bibliografiche
  • TREVI 4 PASSI TRA STORIA E NATURA
  • Natalucci D. Historia Universale dello Stato Temporale ed Ecclesiastico di Trevi 1745, A cura di Zenobi C., Ed. Dell’Arquata, Foligno 1985
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