La Valnerina, di cui fa parte il sito, per la sua solitudine e la presenza di anfratti naturali, fu prescelta fin dal V secolo d.C. dagli eremiti.
La parrocchia di San Martino in Ancaiano, in particolare, custodiva ben tre romitori:
• San Girolamo, alle falde di monte Solenne (di cui resta solo la chiesa)
• Pirocchio, sul monte omonimo (di cui rimangono ormai solo pochi ruderi)
• San Giovanni Battista (di cui è testimone la sola chiesa, consolidata nel 2008 grazie al fondamentale contributo di un gruppo di volontari)
L’eremo di San Giovanni Battista era ubicato sull’antica via che da Spoleto – attraverso Monteluco e Patrico – saliva fino a monte Fionchi, per poi discendere verso la Valnerina.
Una via la cui memoria si perde nel tempo, ma che ancora oggi è percorsa da molti pellegrini, per lo più stranieri, che colgono l’occasione di questo bel cammino per ammirare il magnifico ambiente e per sostare in raccoglimento e preghiera nella piccola chiesa, lasciando traccia del loro passaggio con una preghiera e un ricordo su un apposito libro di memorie.
L’eremo è meta ogni anno di due pellegrinaggi parrocchiali: il 24 giugno e il 29 agosto, rispettivamente per celebrare la nascita e il martirio di san Giovanni Battista, il primo esempio di vita eremitica per i fedeli cristiani.