Abbiamo letto: «La cucina è fatta di alcune regole e di molte libertà, quelle che, giorno dopo giorno, danno vita e corpo a un piatto, trasmettendolo da una all’altra generazione. Senza dogmi, senza rigidità. La cucina è il luogo della variante e la ricetta è come uno spartito musicale che si ‘realizza’ solo quando viene interpretato…» [M. Montanari, Il pregiudizio universale, 2016]. Condividendo questo pensiero, accanto alle ricette della tradizione ci piace presentare alcune ricette innovative che, passando di generazione in generazione, potranno esse stesse divenire con il tempo parte della tradizione culinaria e sapori inconfondibili della nostra cultura.
Quando si cucina il sedano nero, molto spesso iniziamo scartando le foglie: questa ricetta, invece, ci permette di utilizzarle in modo interessante, con un risultato finale sorprendente e decisamente ricco di gusto.
Partiamo, dunque, dalle foglie di sedano nero; le laviamo accuratamente e le asciughiamo, magari con l’aiuto di una centrifuga per insalate.
Togliamo la ‘camicia’ all’aglio e grattugiamo il parmigiano.
Prendiamo il bicchiere alto del mixer (o quello del frullatore): mettiamo all’interno le foglie di sedano nero, lo spicchio di aglio, pinoli, mandorle e/o noci, un pizzico di sale grosso, pepe o peperoncino (se graditi) e un cucchiaio di olio extravergine di oliva di Trevi.
Azioniamo il mixer (o il frullatore, a nostro piacere) e lasciamolo lavorare per 1-2 minuti; man mano che gli ingredienti si sminuzzano sempre più finemente, aggiungiamo a filo altro olio extravergine di oliva e continuiamo a mixare fino a raggiungere la giusta consistenza cremosa, ma non liquida.
Ecco il nostro pesto al sedano nero di Trevi è pronto!!!
A questo punto suggeriamo di scegliere la pasta preferita…
noi ci permettiamo di suggerire gli strangozzi, pasta lunga a sezione rettangolare tipica del comprensorio spoletino-folignate, cuocerla in abbondante acqua salata, scolarla e condirla con il magnifico pesto al sedano nero di Trevi che abbiamo appena preparato.
E il piatto è servito!
Questa ricetta ci è stata proposta, non solo sulla carta ma anche in cucina, da Marisa Mansutti che non è di Trevi ma che il sedano nero lo ha scoperto tanti anni fa, imparando ad apprezzarlo (e a farcelo apprezzare) anno dopo anno, ottobre trevano dopo ottobre trevano… Grazie mamma!