Quando i bambini avevano la tosse, le mamme li curavano così: prendevano mezzo guscio d’uovo, magari lo stesso di quel tuorlo usato per preparare lo zabaione – ricetta semplice ed economica, ma molto energetica e corroborante, ritenuta utile in ogni situazione di deperimento fisico e mentale – e lo appoggiavano su un letto di cenere, all’interno del focolare.
Nel piccolo recipiente, poroso e naturale, versavano un poco d’olio d’oliva.
Prendevano, allora, una paletta, quella sempre presente accanto ad ogni camino, e ne arroventavano l’apice del manico.
A quel punto, immergevano il ferro incandescente nell’olio, che, per contatto, si scaldava, raffreddando il metallo rovente.
Era così pronto l’olio ferrato che, appena intiepiditosi, era spalmato sul petto del bimbo indisposto.
Sulla pelle unta si poneva, infine, un panno di lana riscaldato vicino al camino o con il ferro da stiro.
L’olio ferrato era usato anche per curare le otiti e il mal di gola.
Si consumava in tal modo, specialmente nelle umide e fredde sere d’inverno, il rito antico dell’olio ferrato: per mamme e nonne molto più di una semplice speranza di risanare in breve ogni piccolo ammalato.
Nota bene!
Attenzione!
Prima dell’uso, verificare sempre la propria sensibilità ai prodotti utilizzati.
In caso di tosse dei bambini (e non solo), specie se persistente, consultare sempre un medico!