L’ernata rappresenta una tradizione popolare la cui origine si perde nel tempo.
È legata alla caratteristica dell’edera di avvinghiarsi ad un sostegno per crescere e diffondersi, anche a scapito del tutore prescelto.
Il vicinato, quando veniva a conoscenza di una tresca amorosa, soprattutto tra persone già sposate (ma anche tra vedovi), si riuniva nottetempo per realizzare con le foglie d’edera – “erni”, in dialetto – ghirlande, archi trionfali ed altri ornamenti.
Con queste decorazioni abbellivano gli ingressi, i cortili o le scale delle abitazioni degli amanti.
Spesso, lungo la strada che collegava le case degli innamorati, realizzavano un tappeto di foglie d’edera a simboleggiare la nuova unione.
Era, così, resa pubblica una storia amorosa che gli interessati avrebbero, molto probabilmente, preferito tenere accuratamente nascosta.
Talora l'”ernata” era utilizzata per evidenziare in modo forte un giudizio particolarmente negativo su una relazione sentimentale.
Ad esempio: se un uomo stava per sposare una donna di dubbia moralità, considerata indegna dello sposo designato, il tappeto d’edera era realizzato lungo il tragitto che l’uomo avrebbe compiuto il giorno appresso per recarsi in chiesa a maritarsi.