I giorni della merla

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La tradizione popolare ricorda il 29, 30, 31 gennaio come i giorni della merla, ovvero i giorni più freddi dell’anno.

Si racconta che se questi giorni sono freddi la primavera sarà mite e bella, mentre se sono caldi la primavera si farà attendere.
La leggenda narra che un tempo i merli erano candidi come la neve.
In un giorno freddissimo una merla volava disperatamente con i suoi piccoli alla ricerca di un riparo caldo.
Quasi allo stremo delle forze, la merla e i suoi piccoli si rifugiarono in un comignolo, salvandosi così dai rigori dell’inverno.
Quando uscirono di nuovo all’aperto si ritrovarono, però, tutti neri a causa della fuliggine.
Da allora, in segno di ringraziamento per quel salvataggio quasi insperato, tutti i merli divennero neri.

DALLA PAGINA FB DI MONTAGNEAPERTE... 29 gennaio 2021

29, 30, 31 gennaio… ‘i giorni della merla’, i primi da noi vissuti in piena crisi pandemica (la Cina li ha drammaticamente anticipati nel corso del 2020 e ora sembra guardarci – almeno da alcune immagini viste online, sui media – con una certa parvenza di tranquillità, parola di cui noi stiamo perdendo nella nebbia di questo tempo sospeso il significato più intimo e rassicurante!).
Ma torniamo a questi tre ultimi giorni di fine gennaio, potenzialmente freddissimi: ‘i giorni della merla’, appunto (di cui al presente post).
[…] Come ci hanno insegnato, ormai non ricordiamo neppure più quando… le leggende possono evocare barlumi di verità nascoste e le favole racchiudere ‘morali’ interessanti. Una domanda può allora sorgere spontanea dopo avere letto [la prima parte di questo] post di MontagneAperte: quale è la nostra verità o se vogliamo la morale della favola che ha per protagonisti antichi merli bianchi?
È presto detto: se l’inverno è freddissimo, specialmente come lo era un tempo, (piccolo inciso… a dire il vero noi non lo abbiamo mai veramente vissuto come tale ma ce lo hanno straordinariamente raccontato i nostri genitori e nonni, raccontandoci di metri e metri di neve già a partire dai rilievi collinari e montani che circondano la Valle Umbra, con la mitica e drammatica gelata del ’56, con Foligno, Trevi, Spoleto… tanto per fare alcuni esempi, magnificamente imbiancate dove non mancavano sciatori più o meno improvvisati, e via dicendo…) anche gli uccelli, come in generale tutti gli animali selvatici, hanno difficoltà a nutrirsi e a sopravvivere.
Ecco allora che un piccolo aiuto può venire anche da nostre piccole azioni quotidiane.
Ce lo spiega bene la LIPU in un breve articolo che condividiamo per una lettura che abbiamo trovato piacevole e interessante: ‘Come aiutare gli uccelli in inverno’.
Buon venerdì e buona lettura a tutti!!!

UN ARTICOLO DELLA LIPU MOLTO INTERESSANTE
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