Foligno, santuario della Madonna del Piano

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SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PIANO DI LAURA PICCHIARELLI (PARCO DI COLFIORITO, COMUNE DI FOLIGNO)

È un piccolo santuario terapeutico posto lungo l’antica Via Nocerina, cioè la via che dalla Flaminia deviava per gli altopiani Plestini per raggiungere Loreto e l’Adriatico.
La Via Nocerina da Nocera Umbra risale il Topino fino a Casebasse e da lì, dalla chiesa di Santa Croce della Ficarella, raggiunge Bagni di Nocera Umbra, poi il Mulino Ferri nei pressi della Diga di Acciano, passa sotto Sorifa in prossimità delle cascate delle Balze, per poi salire a Serre di Mosciano, Collecroce e attraverso il suo altopiano raggiunge Annifo, da lì verso la Valle Vaccagna si arriva dritti a Plestia, snodo cruciale delle antiche Vie (La Spina, Lauretana, della Val Sant’Angelo, della Scurosa ecc.).
Nel testo Santuari terapeutici di don Mario Sensi si legge: «Originariamente il Santuario era meta di pellegrinaggi due volte all’anno l’8 settembre, giorno in cui ricorre la Natività della Vergine, e durante il mese di maggio; oggi si va alla Madonna del Piano solo l’8 settembre e in tale occasione si benedicono oggetti di culto o personali, mettendoli a contatto con l’immagine della Madonna».
Don Flavio Orazi, parroco di Annifo, racconta che un tempo veniva praticata una gara tra chi tirava il solco più lungo e più dritto, con le coppie di bovini infiocchettati a festa; i solchi erano numerosi, anche 10-12 per volta. Il solco veniva tracciato dal basso a salire verso la montagna e stava a rappresentare la ‘Strada per il Cielo’ in onore di Maria. A fine gara seguiva la premiazione del solco migliore e la benedizione di tutti gli animali che avevano partecipato alla gara. La tradizione del solco è scomparsa da tempo, anche perché gli animali sono stati sostituiti dai moderni mezzi meccanici.
Il santuario della Madonna del Piano, come meglio chiamato dai locali ‘Madonna de lu Pianu’, è ancora oggi meta di pellegrinaggio. Infatti nella domenica più vicina alla data dell’8 settembre, la Santa Messa della domenica viene celebrata nella piccola chiesa e la popolazione si riunisce nel santuario ubicato nei pressi del locale cimitero. Segue un pranzo all’aperto organizzato dalla Pro Loco e un pomeriggio ricco di giochi popolari: la ruzzola, la corsa col sacco,‘lu pisu de lu porcu’ (cioè indovinare il peso del maiale),‘l’albero della cuccagna’ che consiste nell’indovinare il peso del prosciutto appeso a un lungo palo ecc. Il pomeriggio settembrino termina con un assaggio di dolci caserecci offerti dagli abitanti di Annifo.

In conclusione si può dire che l’anima religiosa della festa permane ancora oggi, mentre la parte ludica ha subìto modifiche sostanziali, ma questa ricorrenza è ancora oggi molto sentita dagli abitanti locali. Infatti, la festa dell’8 settembre è rimasta per gli abitanti di Annifo una tra le ‘feste ricordatoie’, cioè da ricordare e rispettare, insieme alla celebrazione dei due compatroni: sant’Elena, che si festeggia il 21 maggio secondo il calendario ortodosso, e san Celestino Martire, che si celebra in agosto.
La festa de la ‘Madonna de lu Pianu’ oltre che una festa religiosa è una festa ‘paesana’ fatta alla vecchia maniera, una festa intima solo degli Annifani!

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