A pochi chilometri da Pettino, nel comune di Sellano, troviamo l’EREMO DI SAN PATERNIANO, immerso in una bella faggeta; antiche tradizioni lo considerano un luogo ‘santo’ per sanare le malattie delle ossa. Sul lato destro della porta di ingresso della chiesola è presente una grande pietra con incavi ben evidenti, che secondo la religiosità popolare sono identificabili come le impronte lasciate dalle ginocchia, dal gomito e dal bastone del Santo che qui si raccoglieva in preghiera. Secondo le tradizioni locali, i malati si devono inginocchiare su quella pietra per essere sanati dalle malattie osteo-articolari.
L’eremo di San Paterniano è considerato un santuario di confine, dalle forme semplici e lineari, con il tetto a capanna, un campaniletto a vela disposto lateralmente e un ampio porticato pronto ad accogliere i pellegrini prima dell’ingresso nella chiesa. L’abside ospita una cella dove nel tempo hanno trovato riparo diversi eremiti. La struttura, certamente rimaneggiata nel XVI secolo, è attestata in fonti documentarie sin dal XIV secolo [Sellano e il suo territorio, 2017].
In una radura della faggeta che si attraversa per raggiungere il piccolo santuario, la Comunanza Agraria di Cammoro ha realizzato un’area attrezzata che può essere un buon punto sosta. Sotto un ‘patriarca verde’, uno dei più faggi più belli che vegetano in questa area, troviamo un fontanile da cui sgorga un’acqua indicata come «molto salubre, che il popolo beve per devozione del santo e per curare le infermità»: così nei resoconti della visita pastorale del 1713 del vescovo di Spoleto Carlo Giacinto Lascaris [www.umbriatourism.it, 10 febbraio 2019].
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