Itinerario: COLFIORITO – ANNIFO – CASTELLIERE DI MONTE CASTELLARO – ARVELLO – FORCATURA – LA PALUDE – COLFIORITO
Distanza: 17,5 km circa
Dislivello in salita: 560 m circa
Dislivello in discesa: 550 m circa
Tempo di percorrenza: 4 ore 45 minuti (senza le soste, calcolato con il Gruppo che ha partecipato alla GIORNATA DEL CAMMINARE 2018, circa 80 partecipanti)
Difficoltà: E
Autore della scheda: Tiziana Ravagli, Giampaolo Filippucci
Questo itinerario è stato organizzato dal Parco di Colfiorito con le Associazioni FIE Valle Umbra Trekking, ORME Camminare-Liberi, FIE Arci Bagnara in occasione della GIORNATA DEL CAMMINARE 2018. L’itinerario interessa tratti ben segnalati sul terreno ad altri privi di segnaletica; in alcune porzioni segue strade asfaltate. Nel tratto che conduce al castelliere di monte Castellaro attraversa dei campi (se sono coltivati, si raccomanda la massima attenzione per non arrecare danni alle colture).
Il Parco di Colfiorito ai trova all’interno di un sistema di conche tettonico-carsiche, compreso tra l’Umbria e le Marche, denominato Altopiani di Colfiorito O Altopiani Plestini (dal nome del popolo che l’abitava prima dell’arrivo e della conquista da parte dei Romani. La palude di Colfiorito ne rappresenta la parte più significativa, anche per la sua estrema ricchezza in biodiversità: dal 1976 è protetta dalla convenzione internazionale di Ramsar per le caratteristiche della sua torbiera e per la ricchezza di avifauna e di specie vegetali.
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L’itinerario può essere scaricato per utilizzarlo con i dispositivi GPS, le applicazioni GPS dei dispositivi Android, iOS, ecc., e per elaborarlo con i più diffusi software GIS.
Una breve nota per capire meglio i luoghi attraversati con questa bellissima passeggiata: a cura di Laura Picchiarelli - Parco di Colfiorito
Il Santuario della Madonna del Piano è un piccolo Santuario terapeutico posto lungo l’antica Via Nocerina, cioè la via che dalla Flaminia deviava per gli altopiani Plestini per raggiungere Loreto e l’Adriatico.
La Via Nocerina da Nocera Umbra risale il Topino fino a Casebasse e da lì, dalla Chiesa di Santa Croce della Ficarella raggiunge Bagni di Nocera Umbra, poi il Mulino Ferri nei pressi della Diga di Acciano, passa sotto Sorifa in prossimità delle cascate delle Balze per poi salire a Serre di Mosciano, Collecroce e attraverso il suo altopiano raggiunge Annifo, da lì verso la Valle Vaccagna si giunge dritti a Plestia, snodo cruciale delle antiche Vie (La Spina, Lauretana, della Val sant’Angelo, della Scurosa ecc…).
Nel testo Santuari terapeutici di Don Mario Sensi si legge: «Originariamente il Santuario era meta di pellegrinaggi due volte all’anno l’8 settembre, giorno in cui ricorre la Natività della Vergine e durante il mese di maggio; oggi si va alla Madonna del Piano solo l’8 settembre e in tale occasione si benedicono oggetti di culto o personali, mettendoli a contatto con l’immagine della Madonna».
Don Flavio Orazi, parroco di Annifo, racconta che un tempo veniva praticata una gara tra chi tirava il solco più lungo e più dritto attraverso una coppia di bovini infiocchettate a festa; i solchi erano numerosi, anche 10-12 per volta.
Il solco veniva tracciato dal basso a salire verso la montagna e stava a rappresentare la ‘Strada per il Cielo’ in onore di Maria. A fine gara seguiva la premiazione del solco migliore e la benedizione di tutti gli animali che avevano partecipato alla gara.
La tradizione del solco è scomparsa da tempo, anche perché gli animali sono stati sostituiti dai moderni mezzi meccanici.
Il Santuario della Madonna del Piano, come meglio chiamato dai locali ‘Madonna de lu Pianu’, è ancora oggi meta di pellegrinaggio, infatti nella domenica più vicina alla data dell’8 settembre, la Santa Messa della domenica viene celebrata nella piccola Chiesa e la popolazione si riunisce nel Santuario ubicato nei pressi del locale cimitero.
Segue un pranzo all’aperto organizzato dalla Pro Loco e un pomeriggio ricco di giochi popolari: la ruzzola, la corsa col sacco, ‘lu pisu de lu porcu’ (cioè indovinare il peso del maiale), il peso del prosciutto appeso ad un lungo palo ecc…
Il pomeriggio settembrino termina con un assaggio di dolci casarecci portati dagli abitanti di Annifo.
In conclusione si può dire che l’anima religiosa della festa permane ancora oggi, mentre la parte ludica ha subìto modifiche sostanziali, ma questa ricorrenza è ancora oggi molto sentita dagli abitanti locali.
Infatti la festa dell’8 settembre è rimasta per gli annifani una tra le ‘feste ricordatoie’ cioè da ricordare e da rispettare, insieme alla celebrazione dei due compatroni: Sant’Elena, che si festeggia il 21 maggio secondo il calendario ortodosso e San Celestino Martire che si festeggia in agosto.
La festa de la Madonna de lu Pianu oltre che una festa religiosa è una festa ‘paesana’ fatta alla vecchia maniera, una festa intima solo degli Annifani!