L’acquetta

512 512 Itinerari e Luoghi
  • 0

I contadini, quando raccoglievano poco vino, lo conservavano per le occasioni importanti come le festività, la fienagione, la mietitura o la trebbiatura, lavori che richiedevano l’intervento di manodopera esterna alla famiglia contadina.

Per l’uso quotidiano si utilizzava, invece, l’acquetta.
Per la preparazione si prendevano le vinacce che, dopo una prima spremitura non troppo spinta, si rimettevano nella tinozza con dell’acqua; a volte, per aumentarne il contenuto alcolico, si aggiungevano anche dei corbezzoli ben maturi.
Si lasciavano fermentare le vinacce così ottenute per alcuni giorni; quindi si svinava e si torchiavano di nuovo.
Si otteneva in tal modo una bevanda idroalcolica leggermente frizzante, con il colore del vino e un contenuto di alcool intorno ai 3 o 4 gradi.

Questa usanza ci è stata gentilmente raccontata dalla signora Enedina Lucidi di Spello.

Preferenze sulla Privacy

Quando visitate il nostro sito web, esso può memorizzare informazioni attraverso il vostro browser da servizi specifici, di solito sotto forma di cookie. Qui puoi modificare le tue preferenze sulla Privacy. Vale la pena notare che il blocco di alcuni tipi di cookie può influire sulla vostra esperienza sul nostro sito web e sui servizi che siamo in grado di offrire.

Clicca per abilitare/disabilitare Google Analytics tracking code
Clicca per abilitare/disabilitare Google Fonts
Clicca per abilitare/disabilitare Google Maps
Clicca per abilitare/disabilitare video embeds
Il nostro sito web utilizza i cookie, principalmente da servizi di terze parti. Definite le vostre preferenze sulla privacy e/o acconsentite all'uso dei cookie.