La mattina di Pasqua i giovani usavano girare con un rametto di bosso in tasca.
Quando incontravano un amico pronunciavano la frase: “foriverde”.
Se quest’ultimo lo aveva, tirava fuori il proprio rametto e rispondeva: “fori il tuo che il mio non perde”.
Il primo, di risposta, doveva mostrare il proprio.
Se uno dei due non lo aveva, pagava il pegno, consistente nella cessione di un proprio uovo benedetto.
Ricordiamo, a tale proposito, che il Sabato Santo, quando si scioglievano le campane per il Cristo risorto, era uso che le famiglie portassero a benedire i cibi con cui sarebbe poi stata imbandita la tavola della colazione pasquale.
In questo pasto, particolarmente ricco, non mancavano quasi mai, salame, pizze di pasqua dolci e di formaggio, acqua, vino e, appunto, le uova sode.