Nella frazione di Bovara, circa 200 m a valle dell’olivo di Sant’Emiliano, troviamo la chiesa abbazia di San Pietro, costruita nel XII secolo dai monaci benedettini.
La chiesa attuale conserva l’impianto architettonico originario, mentre sono riferibili al restauro eseguito nel 1886 il portale, le bifore presenti ai lati dello stesso e la parte centrale del rosone. Internamente è a tre navate, con sopraelevazione centrale e due spioventi laterali.
Un’iscrizione ben visibile in alto, sulla facciata esterna, ci indica il nome dell’artigiano artefice della costruzione: «Atto sua dextra templum fecit(que) fenestram cui deus eternam vitam tribuatq(ue) supernam» [Atto con la sua mano destra fece il tempio e la finestra, al quale Dio conceda vita eterna celeste].
Nel tempo in cui Trevi rimase disabitata, a seguito della distruzione della città per opera del duca di Spoleto (1214), Bovara ebbe l’onore di ricevere la visita di san Francesco che qui giunse con il discepolo frate Pacifico.
Assurta a grande splendore sotto la guida dei Benedettini, San Pietro di Bovara godette di grande prestigio e notevole potenza economica.
Il terreno che noi calpestiamo percorrendo il tratto trevano del Sentiero degli Ulivi era parte del suo immenso patrimonio, che si estendeva fino alle prime pendici dei monti Martani.
Nel basso Medioevo i monaci iniziarono a reimpiantare l’olivo sui colli e a bonificare i terreni paludosi della valle, divenuti fertilissimi grazie anche a questa mirabile opera.
La strada che costeggiava il lato meridionale del recinto dell’abbazia proseguiva verso valle e scavalcava il fiume Clitunno con un ponte che ancora oggi è ricordato come ‘ponte di San Pietro’.
La chiesa e l’abbazia, incamerate dal Comune a seguito della soppressione napoleonica degli ordini religiosi, furono concesse con tutti i relativi beni alla famiglia Adler Martinez per onorare vecchi debiti. Essendo ancora oggi di proprietà privata, sia il magnifico chiostro, sia i locali annessi, in gran parte databili al XVI secolo, sono purtroppo interdetti ai visitatori.
Vari reperti archeologici rinvenuti in zona rivelano la presenza di antichi insediamenti. Di straordinario interesse è in particolare la ‘stele di Bovara’ trovata nelle vicinanze e ora conservata nel complesso museale di San Francesco a Trevi.
Nei pressi dell’abbazia di Bovara vegeta un patriarca verde, uno degli olivi più antichi dell’Umbria e d’Italia: l’olivo di Sant’Emiliano.