Tornando da una interessante attività di didattica ambientale dedicata al fiume Clitunno e alle sue sorgenti, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2024, abbiamo avuto la possibilità di osservare gli interni della chiesa della Madonna di Costantinopoli, in comune di Bevagna, nei pressi di Colle d’Arquata, per la precisione all’incrocio tra via Arquata e via Teverone: quel giorno, infatti, abbiamo trovato la vecchia porta aperta… ma come si vede dall’immagine sottostante, evidentemente non era la prima volta…
Tra il XVI e il XVII secolo, a Bevagna furono edificate chiese e santuari che inglobarono al loro interno le immagini miracolose a cui si rivolgeva una moltitudine crescente di folla.
Forse anche questa chiesina dedicata alla Madonna di Costantinopoli rientra tra queste.
È probabile, infatti, che la piccola struttura fu realizzata per proteggere una preesistente edicola votiva.
L’affresco, che oggi si presenta in cattivo stato di conservazione ed è in parte illeggibile, rappresenta la venerata Madonna di Costantinopoli: una bella Madonna con in braccio il Bambino; la Vergine Maria è probabilmente seduta su un trono arricchito da tendaggi a festone che contornano le due figure.
La parte inferiore del dipinto, come anticipato, è ormai completamente illeggibile, ma l’insieme può evocare una Madonna Odigitria o Madonna del (buon) cammino, Maria che mostra la Via, la Via al Cielo che è Cristo, immagine che ben si declina con una iconografia rappresentata in una edicola votiva: questa struttura, infatti, era costruita in particolare lungo le strade o ai crocicchi tra le vie a protezione di abitanti, pellegrini e viandanti, ma anche per assicurare una luce lungo un cammino notturno sicuramente buio e molto spesso malsicuro.
Per rientrare fattivamente nella tipologia iconografica della Madonna Odigitria, la Vergine dovrebbe essere raffigurata con la mano destra che indica il Bambino tenuto in braccio, mentre è seduto e in atto benedicente, conferma che nel ‘nostro’ dipinto ovviamente manca per il cattivo stato di conservazione dell’immagine.
Sopra la porta, una pietra scolpita riporta la seguente iscrizione:
D O M
ECCLESIAM HANC BVM COSTANTINOPOLITANAE
IOANNES DE GREGORII
FAMILIAE DE BENEDICTIS DONO DEDIT
THEODORUS DE BENEDICTIS MEVANAS I.V.D.
PROTHONOT APLICUS
PRIOR INSIGNIS COLLEG.TA S.LAURENTII HISPELLI
ET SACRAE INQUISIT.NIS EIUSDEM LOCI VICARIUS
BENEFACTORI SUO
GRATI ANIMI POSUIT AD MDCLX
Sul sito beniabbandonati.cultura.gov.it abbiamo letto che la chiesa è di proprietà PRIVATA, ma tutelata per Ope Legis.
Dall’iscrizione possiamo desumere che risale alla seconda metà del XVII secolo.
La struttura è molto semplice, a unica sala, con tetto a capanna sormontato da una piccola croce di ferro.
La porta in legno, così come la chiesina nel suo complesso, è in cattivo stato di conservazione.
In fondo alla stanza, in opposizione all’uscio, vi è un piccolo altare in mattoni, appoggiato alla parete decorata con l’affresco sopra descritto.