Abbiamo letto: «La cucina è fatta di alcune regole e di molte libertà, quelle che, giorno dopo giorno, danno vita e corpo a un piatto, trasmettendolo da una all’altra generazione. Senza dogmi, senza rigidità. La cucina è il luogo della variante e la ricetta è come uno spartito musicale che si ‘realizza’ solo quando viene interpretato…» [M. Montanari, Il pregiudizio universale, 2016]. Condividendo questo pensiero, accanto alle ricette della tradizione ci piace presentare alcune ricette innovative che, passando di generazione in generazione, potranno esse stesse divenire con il tempo parte della tradizione culinaria e sapori inconfondibili della nostra cultura.
Partiamo dagli ingredienti della crostata più classica e tradizionale.
300 g di farina bianca, 100 g di zucchero, un pizzico di sale, 1 uovo intero e 1 tuorlo, 150 g di burro, lievito per dolci, 1 limone (preferibilmente proveniente da coltivazione biologica), 250 g della nostra marmellata di sedano nero di Trevi.
In un contenitore abbastanza ampio e sufficientemente profondo uniamo la farina setacciata, lo zucchero, il pizzico di sale, l’uovo intero e il tuorlo, il burro lasciato ammorbidire a temperatura ambiente e tagliato a pezzettini, la buccia grattugiata di un limone e il lievito per dolci.
Impastiamo rapidamente sino a ottenere una pasta liscia e omogenea.
Lasciamo riposare in frigorifero per circa 60 minuti.
Prendiamo i 2/3 del nostro impasto e lo tiriamo con il matterello; lo stendiamo, quindi, ben bene sul fondo e sui bordi di una tortiera, precedentemente imburrata e spolverata con un velo di farina.
Bucherelliamo l’impasto con i denti di una forchetta.
Spalmiamo questa base con abbondante marmellata di sedano nero di Trevi.
Prendiamo ora il terzo di pasta rimasta e facciamo dei rotolini che disponiamo a forma di graticcio sulla marmellata.
Preriscaldiamo il forno e inforniamo per 35-40 minuti a 180° (temperatura e minuti sono indicativi per un forno ventilato).
Quando il profumo della crostata si diffonderà in tutta la nostra cucina e la pasta apparirà ben dorata, il dolce sarà pronto per essere sfornato, fatto raffreddare e gustato a fine pasto, ma ancor meglio a colazione o a merenda con una buona tazza di tè o di caffè!