Trevi – Trevi, Sant’Antonio «la Cappelletta» [TRE470]

680 1024 Edicole sacre. Nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
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EDIFICIO

DESCRIZIONE
Costruzione molto rialzata rispetto all’attuale piano stradale, con il tetto a due spioventi, cancellata e vetrata.
Fino ai primi anni ’70 il tetto avanzava fino a coprire completamente la strada antistante; con la costruzione della circonvallazione a monte dell’abitato di Trevi, che qui incrocia la via del Cimitero, il piano stradale è stato abbassato, con conseguente distruzione della tettoia e riduzione dell’avancorpo della cappella. Ai lati, particolarmente verso monte, si nota ancora un intonaco molto fine, ultimo avanzo del rivestimento interno dell’acquedotto medievale (1270 ca.) in questo tratto completamente distrutto
DATAZIONE
1569
STATO DI CONSERVAZIONE
Pessimo: è in completo abbandono, ormai quasi distrutta con la costruzione della nuova Strada Provinciale

IMMAGINE

OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Nel XIX secolo fu inserita in questa edicola la statua a grandezza naturale di S. Antonio, ora nella chiesa di S. Francesco.
Riferimenti bibliografici: Natalucci, 1985, c. 210; Sperandio, 1986, pp. 172, 216
ISCRIZIONI
Sulla parete sinistra: VG (monogramma di Vincenzo Giuliani che negli anni ’50 aveva ritoccato la decorazione); sulla cancellata: CARLO MAGRINI

RILEVATORE
Franco Spellani

SCHEDA TRATTA DAL VOLUME

Decorazioni votive
Tempera, 1950
L’edicola, databile 1569, è molto rialzata rispetto all’attuale piano stradale, ha il tetto a due spioventi e la nicchia protetta da una cancellata in ferro e da vetro.
Nei primi anni settanta il tetto avanzava fino a coprire completamente la strada antistante; con la costruzione della circonvallazione a monte dell’abitato di Trevi, che qui incrocia la via del Cimitero, il piano stradale è stato abbassato, con conseguente distruzione della tettoia e riduzione dell’avancorpo della cappella. Ai lati, particolarmente verso monte, si nota ancora un intonaco molto fine, ultimo avanzo del rivestimento interno dell’acquedotto medievale (1270 ca.) in questo tratto completamente distrutto. Attualmente versa in pessimo stato di abbandono, ormai quasi distrutta con la costruzione della nuova strada provinciale.
Nell’Ottocento fu inserita all’interno della nicchia la statua a grandezza naturale di sant’Antonio, poi spostata nella chiesa di San Francesco.
Iscrizione
VG (sulla parete sinistra, a indicare Vincenzo Giuliani, che negli anni cinquanta aveva ritoccato la decorazione)
CARLO MAGRINI (sulla cancellata)
Bibliografia
D. Natalucci, 1985, c. 210
B. Sperandio, 1986, pp. 172, 216

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