EDIFICIO
DESCRIZIONE
Edicola isolata a forma di capanna con il tetto a doppio spiovente ricoperto in coppi
DATAZIONE
XV secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto: è stata recentemente restaurata
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Illeggibile
DATAZIONE
XV secolo
AUTORE/ATTRIBUZIONE
Maestro di Eggi
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco; stato di conservazione pessimo: l’affresco è del tutto scomparso
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Gli affreschi (Madonna col Bambino, S. Antonio Abate e un altro santo) erano visibili fino a trent’anni fa, quando l’edicola era cadente e priva di copertura: quanto ne resta attualmente è del tutto ingiudicabile.
L’iscrizione testimonia l’uso di un onomastico completamente scomparso, Sentia, cioè Sensia o Sensio, antichissimo santo taumaturgo che condivideva con Concordio la dedicazione della basilica spoletina, altrimenti conosciuta come del Crocefisso e poi come San Salvatore.
Riferimenti bibliografici:Manuali, 1978, p. 570
ISCRIZIONI
HIC FUIT FRATER / SENTIA IOVANNI (…) / DE SPOLETO (graffita nell’angolo destro in fondo)
RILEVATORE
Roberto Quirino
DATA DI RILEVAZIONE
20/01/2003
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
Decorazioni votive
Affresco, Maestro di Eggi, XV secolo
L’edicola è a forma di capanna, con il tetto a doppio spiovente e la copertura in coppi.
L’affresco, visibile fino agli anni settanta, quando la struttura era già cadente e priva di copertura, raffigurava la Madonna con Bambino fra sant’Antonio Abate e altro santo. Oggi ne restano pochi frammenti del tutto illeggibili.
L’iscrizione graffita in corsivo tardo gotico («hic fuit frater / sentia iovanni […] / de spoleto»), sui resti della partizione decorativa nell’angolo destro in fondo e a mezza altezza, testimonia l’uso di un onomastico completamente scomparso, Sentia, cioè Sensia o Sensio, antichissimo santo taumaturgo che condivideva con Concordio la dedicazione della basilica spoletina, altrimenti conosciuta come del Crocifisso e poi come San Salvatore.
Bibliografia
Manuali, 1978, p. 570