STORIA DEL LUOGO
D’assoluto rilievo il fatto che sulla cornice sia stata recentemente tracciata una frase da una devota albanese. L’immagine, infatti, è conosciuta anche come “Madonna di Scutari” o “Signora d’Albania”, venerata nel santuario di Genazzano, dove pervenne il 25 aprile 1467, portata attraverso varie vicissitudini da due pellegrini, Giorni e De Sclavis, dalla chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Scutari. L’immagine venne subito esaminata da Paolo II, mentre una devozione particolare le tributarono Sisto IV, Alessandro VI, San Pio V e Urbano VIII, che nel 1630 visitò il santuario di Genazzano per invocare l’aiuto della Madonna del Buon Consiglio contro l’epidemia di peste che devastava l’Italia; nel 1993 Giovanni Paolo II portò a Scutari una copia dell’immagine di Genazzano, collocandola nella chiesa appena riedificata, dopo la caduta del regime comunista
EDIFICIO
DESCRIZIONE
Maestà con tettino a spioventi, situata sul ciglio della strada fra Casaline e Silvignano, nella conca dominata dalla chiesa di S. Pancrazio
DATAZIONE
XVIII secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Cattivo
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Mater Boni Consilii
DATAZIONE
XVIII secolo
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Targa in ceramica smaltata policroma; stato di conservazione cattivo: è attraversata da crepe e fratture
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
In questa recente edicola è stata risistemata la settecentesca immagine della Mater Boni Consilii, prima accolta in un’altra edicola, oggi soppressa, situata poco distante, sulla strada alla volta di Lenano e di Campello Alto.
Riferimenti bibliografici: Quirino, 1987, pp. 82-83
ISCRIZIONI
MAESVM EST CONSILIVM (sulla targa)
N.D.S.G. (in basso a sinistra)
MP (in basso a destra)
RILEVATORE
Roberto Quirino
DATA DI RILEVAZIONE
14/02/2003
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
Madonna del Buon Consiglio
Ceramica smaltata policroma, XVIII secolo
L’edicola con tettino a spioventi è situata sul ciglio della strada fra Casaline e Silvignano, nella conca dominata dalla chiesa di San Pancrazio.
La targa in ceramica raffigurante la Madonna del Buon Consiglio o Mater boni consilii, attraversata da crepe e fratture, proviene da un’altra edicola, oggi soppressa, situata poco distante sulla strada alla volta di Lenano e di Campello Alto (comune di Campello sul Clitunno).
Di assoluto rilievo il fatto che sulla cornice sia stata recentemente tracciata una frase da una devota albanese. L’immagine, infatti, è conosciuta anche come «Madonna di Scutari» o «Signora d’Albania», venerata nel santuario di Genazzano, dove pervenne il 25 aprile 1467, portata attraverso varie vicissitudini da due pellegrini, Giorni e De Sclavis, dalla chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Scutari. L’immagine venne subito esaminata da Paolo II, mentre una devozione particolare le tributarono Sisto IV, Alessandro VI, San Pio V e Urbano VIII, che nel 1630 visitò il santuario di Genazzano per invocare l’aiuto della Madonna del Buon Consiglio contro l’epidemia di peste che devastava l’Italia. Nel 1993 Giovanni Paolo II portò a Scutari una copia dell’immagine di Genazzano, collocandola nella chiesa appena riedificata, dopo la caduta del regime comunista.
Iscrizione
MAEVM EST CONSILIVM (sulla stessa ceramica smaltata)
N.D.S.G. (in basso a sinistra)
M(ater) P(acis) (in basso a destra)
Bibliografia
R. Quirino, 1987, pp. 82-83