EDIFICIO
DESCRIZIONE
L’attuale casale Paroli, quasi sicuramente da identificare con l’ospizio citato in un’iscrizione del 1172 proveniente dalla vicina chiesa di S. Nicolò de Marrubia, sorge in un luogo rilevante dal punto di vista dell’antica viabilità, il raccordo antico-romano per i Monti Martani con la strada Spoleto-Carsulae. La sua destinazione originaria è comprovata sia da alcuni caratteri tardoromanici, sia dall’edicola contenente l’affresco, protetta da muri in mattoni poggianti su mensoloni in pietra. Tali elementi tuttavia non sono visibili dall’esterno, perché racchiusi in un ambiente aggiunto al corpo dell’edificio, una cantina che un recentissimo restauro ha definitivamente reso parte integrante del casale
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono: è stata restaurata di recente
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Madonna col Bambino
DATAZIONE
XVI secolo
AUTORE/ATTRIBUZIONE
Maestro di Casale Paroli
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco; stato di conservazione discreto
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Riferimenti bibliografici: Manuali, 1978, p. 600; Sapori, 1984, p. 22 n. 29; Quirino, 1992, p. 65
RILEVATORE
Roberto Quirino
DATA DI RILEVAZIONE
31/05/2003
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
Madonna con Bambino
Affresco, Maestro di casale Paroli, XVI secolo
L’attuale casale Paroli, quasi sicuramente da identificare con l’ospizio citato in un’iscrizione del 1172 proveniente dalla vicina chiesa di San Nicolò de Marrubia, sorge in un luogo rilevante dell’antica viabilità, il raccordo antico-romano per i monti Martani con la strada Spoleto-Carsulae.
La sua destinazione originaria è comprovata sia da alcuni caratteri tardoromanici, sia dall’edicola contenente l’affresco, protetta da muri in mattoni poggianti su mensoloni in pietra, più antica del dipinto contenutovi. Tali elementi tuttavia non sono visibili dall’esterno, perché racchiusi in un ambiente aggiunto al corpo dell’edificio, che un recentissimo restauro ha definitivamente reso parte integrante del casale.
L’affresco è stato avvicinato a opere di Piermatteo Gigli (o Piergili), l’alacre pittore e parroco dei Santi Pietro e Paolo, ma è più probabile che sia da inserire in un altro gruppo di opere, in debito con le pale di San Brizio e di San Mamiliano di Jacopo Siculo, la cui omogeneità è riconducibile a un unico autore, che convenzionalmente può essere chiamato Maestro di casale Paroli: la Madonna in gloria fra i santi Bartolomeo e Agostino nella chiesa conventuale di San Nicolò, la Madonna n. 36 della pinacoteca spoletina, proveniente dalla stessa chiesa, la pala del 1547 della pinacoteca di Bettona, le Crocifissioni con dolenti nei refettori di San Matteo e di Sant’Angelo a Spoleto.
Iscrizione
R. Quirino, 1992, p. 65
G. Sapori, 1984, p. 22 n. 29
Manuali, 1978, p. 600